mercoledì 14 settembre 2011

E non è finita!

Questa sera è stata approvata la manovra lacrime e sangue con 314 deputati a favore e 300 contrari. Quattordici deputati fanno la differenza! Una manovra che spacca il Paese a metà che dopo cinque modifiche sarà ancora insufficiente, tanto che si paventano nuove aggiunte. Un governo di dilettanti, appoggiato da deputati che tengono più al proprio posto che non al benessere della gente.
Un governo di incapaci e rozzi politici che non solo non sanno ascoltare le persone, ma neanche le loro coscienze; e non vogliamo parlare del loro leader, che sembra un girovago, pur di non rispondere ai magistrati. Si sono accaniti contro il lavoro e le pensioni, salvando il loro mondo, quello dei ricchi; con ciò facendo felice il ministro Sacconi, che da anni cerca di portare avanti la sua personale vendetta contro il lavoro: si pensi che era un acerrimo nemico di Marchionne e oggi, pur di contrastare la Cgil, gli fa volentieri da tappetino. Cosa dire del ministro Tremonti, che, non solo ha preso in giro gli italiani per due anni, dicendo loro che non ci sarebbe mai stata la necessità di fare interventi nelle loro tasche, ma non è stato capace di portare avanti neanche un solo punto di ciò che aveva proposto e, men che meno, di intervenire sulla Casta. Sul ministro Brunetta ci asteniamo da ogni giudizio, perché sarebbe come sparare sulla Croce Rossa. Però volevamo sottolineare "che il giudice del lavoro di Livorno, Jacqueline Monica Magi, ha sollevato questione di legittimità costituzionale dell'articolo 71 della legge 133/2008, che prevede per i dipendenti pubblici una decurtazione dello stipendio per i primi 10 giorni di malattia", come scrive Claudio Fabretti su Informazione Libera. Tutto ciò perché vengono violate più norme costituzionali "il principio di uguaglianza (art.3); l'art.32, comprimendo il diritto alla salute; l'art.36 per via della decurtazione del guadagno, tale da non garantire al lavoratore una vita dignitosa; l'art.38 facendo venire meno i mezzi di mantenimento e assistenza al cittadino in quel momento inabile al lavoro". 
Il ministero della Pubblica Amministrazione non si è posta la domanda se fosse corretto o meno l'articolo oggetto di ricorso, ma ha solo informato che questa clausola esiste "anche" in altri contratti collettivi. Appunto! Non gli è nemmeno passato per l'anticamera del cervello che è proprio "generalizzato" il loro tentativo di limare continuamente i diritti dei lavoratori. 
Quattordici deputati hanno permesso che fosse compiuto un oltraggio su chi lavora; la Casta, che aveva limato quasi tutti i punti che la riguardavano, ha salvato ancora la propria poltrona. Ancora una volta hanno scaricato sui più poveri la responsabilità di salvare l'Italia.
Noi ci occupiamo  in particolar modo di lavoro e troviamo estremamente fastidioso che nella manovra non ci sia niente a sostegno dello sviluppo. Troviamo oltraggioso che continuino a prendere in giro e nascondere i reali problemi  alle persone. Vi consigliamo di leggere l'articolo di Paul Krugman, Debito? Falso problema: l'incubo sono i disoccupati, su Libre, in cui, sinteticamente sostiene che il "problema immediato non sono i presunti rischi che i deficit di budget avrebbero posto", anche se, chiaramente, non sono "infondate le inquietudini legate alla situazione del budget sul lungo periodo". Ciò che nell'immediato è più deleterio è la mancanza " di domanda, e i tagli alla spesa in quanto aggravano notevolmente la situazione".
Che poi è la stessa cosa che diceva il nostro premier, quando chiamava "corvi" chi lo avvertiva del disastro imminente: la necessità di far muovere la domanda interna...e con quali soldi? Oggi, lo stesso premier, va dicendo che la colpa è della sinistra, se l'Italia va a rotoli! Perché, per colpire lui, affossano l'Italia. Oddio, dire che l'Italia abbia un'opposizione degna è una parola grossa, ma che la colpa sia tutta del sig. Berlusconi è indiscutibile.

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