mercoledì 24 settembre 2014

La follia delle tutele

Il prof. Luciano Gallino, grande sociologo ha scritto: "Allo scopo di massimizzare la quantità di valore estratto è necessario che un'impresa punti a realizzare varie condizioni: pagare il meno possibile il tempo di lavoro effettivo; impiegare solamente la quantità di lavoro che è necessaria in un dato momento per compiere una data operazione di accertata utilità produttiva; far sì che le persone lavorino, in modo consapevole o no, senza doverle retribuire; infine minimizzare, e laddove possibile azzerare, qualsiasi onere addizionale che gravi sul tempo di lavoro, quali imposte, contributi previdenziali, assicurazione sanitaria e simili". Ma il professore, si sa, è in odore di sinistra e come tale, ad ogni costo, pericoloso e da combattere. Neppure il Pd riesce più a rispecchiarsi minimamente, figurarsi Renzi!

domenica 21 settembre 2014

Una guerra tra poveri

In questi giorni il contrasto tra chi vorrebbe l'abolizione dell'art.18 e chi no si legge su tutti i quotidiani e siti web ed è interessante leggere i commenti dei lettori.
Sembra  che si sia scatenata una guerra tra poveri.
Ciò che ritengo folle è quando mettono in risalto che solo 6,5 milioni su 22 sono "tutelati" e questo, anche se in parte vero e con i sindacati che sembrano occuparsi solo dei più fortunati, scatena contro di loro il disappunto, rancore e a tratti odio, di chi si sente meno "fortunato" e confortano, erroneamente, gli autori di questa distorsione: la politica e le imprese. I sindacati hanno avuto il torto di non aver capito la trasformazione e di essersi arroccati nella difesa dei pochi, diventando correi del disastro di oggi. I patetici tentativi di correre ai ripari senza avere concrete politiche sindacali che sappiano chiamare a raccolta i giovani nelle loro svariate sfaccettature lavorative, le divisioni tra i tre maggiori sindacati e il servilismo sfacciato di Bonanni non fanno che peggiorare le cose.

lunedì 15 settembre 2014

Governo Stecchino

Ogni volta che ascolto un ministro di questo governo o il Presidente del Consiglio mi viene in mente la scena del film di Benigni, Johnny Stecchino, quando lo "zio" racconta le "piaghe siciliane": l'Etna, la siccità e il traffico. E nessun accenno, volutamente, alla mafia.

lunedì 8 settembre 2014

Quando conobbi Oriana Fallaci

Era luglio del 1970 e Oriana Fallaci aveva vinto il premio Bancarella con Niente e così sia. 
In quel periodo facevo il cameriere per mantenermi agli studi in un ristorante a Viareggio che si stava facendo apprezzare per la sua cucina a base di pesce. In seguito sarebbe diventato uno dei più rinomati.
Una sera, molto tardi, stavo sistemando la mia sala (ogni cameriere aveva la propria, che doveva gestire in toto); il cuoco aveva chiuso la cucina e stava pulendo i fornelli e il proprietario si apprestava ad andarsene, quando entrò un signore, che mi sembrava di conoscere o di averlo visto da qualche parte...ma non riuscivo a focalizzare chi fosse. 

giovedì 4 settembre 2014

Costruire e non subire il futuro

Devo ammetterlo, non è facile governare un paese come il nostro, dove si privilegia lo slogan alla discussione; dove passa persino inosservato il cambiamento degli stessi da “cambiare verso” a “passo dopo passo” e fra un po', magari, a “meglio di niente”.
Ormai non fa più differenza e non suscita meraviglia se il ministro Boschi dichiara che grazie alle riforme sul lavoro “c'è già un aumento dell'occupazione” e l'Istat dirama dati assolutamente contrapposti. Per risparmiare soldi, considerato che oggi è possibile dire impunemente bugie e cialtronerie, chiuderei pure l'Istat come ente propagatore di notizie contro governative e covo di gufi.

lunedì 1 settembre 2014

C'è sempre un peggio al peggio!

Siamo sinceri, è difficile nascondere il piacere che Razzi e Salvini siano andati in Corea del Nord. Impossibile negare l'entusiasmo per le "cose grandi " fatte dai due parlamentari e che ci saranno raccontate con dovizia di particolari dal senatore di Fi al suo rientro. Non si può non essere orgogliosi della scelta, dopo ferrea selezione sul grado di preparazione, di inviare questi signori che ben rappresentano il nostro Paese per tentare dove tutte le diplomazie internazionali hanno fallito. I soliti giornali di sinistra e il democratico web si sono scatenati nei soliti commenti disfattisti: c'è chi ha scritto che per Razzi siano stati messi a disposizione due interpreti, uno per tradurre in italiano il suo strano dialetto e un altro per tradurre nella lingua utilizzata per l'incontro. 
C'è chi anche ha insinuato che Salvini fosse interessato solo a capire come sia possibile "fare l'Italia del Nord". Non ci va mai bene niente!