domenica 29 gennaio 2012

Fiducia e lavoro

Non esiste libertà e democrazia se non c'è lavoro. Che libertà può esserci se ad ognuno non è dato costruirsi un futuro? La mancanza di lavoro toglie anche la possibilità di sognare: una casa, un viaggio, mettere su famiglia, progettare il percorso scolastico dei figli...risparmiare per i momenti peggiori. Programmarsi la vita era una fase importante, sia per i giovani in procinto di sposarsi che per le coppie sposate. Lavorare per conquistarsi ogni mese un "pezzetto" della nuova cucina o fare i conti di quanti soldi erano stati accantonati per andare in ferie, magari decidendo mete diverse o riducendo i giorni  se fosse intervenuto un imprevisto a ridurne le possibilità. 

giovedì 26 gennaio 2012

Lavoro: normalizzare il privilegio

Forse si capiscono meglio i problemi che affliggono l'Italia, se diamo anche uno sguardo a cosa succede nel mondo...o forse è proprio guardando "anche" al mondo che si capisce che sono "problemi ". Sicuramente da risolvere, ma con parsimonia, neanche con tanta fretta; tutto sommato certe disuguaglianze possono anche essere utili, altrimenti come sarebbe possibile "servire" colossi come la Apple! Ci sono da fare lavori "indegni" e con ritmi disumani? Nessun problema! C'è il capitalcomunismo cinese che tollera aziende come la Foxconn, al cui interno è ammesso ogni sopruso ed ogni violazione dei più elementari diritti della persona. Ma anche in Cina e anche per aziende come la Foxconn arriverà il momento che dovranno fare i conti con le richieste legittime di chi lavora.

martedì 24 gennaio 2012

Non solo calcio!

E' con molto piacere che si pubblica questa mail inviataci dal carissimo Alfonso, vecchio allievo di chi scrive, perché raramente si è trovata maggiore gratificazione. Perché è a persone belle come lui, che non meritano a 51 anni di sentirsi "precari", che è dedicato il blog ed è per queste persone che mai ci abbandonerà la voglia di denunciare l'iniquità della cosa. 

domenica 22 gennaio 2012

Il blog compie un anno

E' già trascorso un anno!
Il 22 gennaio 2011, nel post  Tra diritto e realtà  si parlava dei Neet, della disoccupazione di lungo termine, dell'occupazione maschile e femminile, della povertà relativa e assoluta in cui vivevano le famiglie e nell'ultimo post del 2012, Più lavoro e meno chiacchiere, per pura coincidenza, si è parlato delle stesse cose! E se raffrontiamo i dati, niente è cambiato se non che la povertà relativa coinvolge un maggior numero di famiglie.
L'unica cosa cambiata, se proprio vogliamo, è che al governo non c'è più Berlusconi, ma è di magra consolazione, perché ai lavoratori non è cambiata la vita. Qualcuno dice che al nuovo governo va dato ancora un po' di tempo per sistemare ciò che in disastrosi anni di destra si è tentato di sfasciare.

giovedì 19 gennaio 2012

Più lavoro e meno chiacchiere

Per il Fondo Monetario Internazionale, l'Italia andrà incontro a due anni di recessione, nel 2012 e 2013. Quest'anno la contrazione del Pil sarà del 2,2%, con un taglio di ben 2 punti e mezzo, rispetto alle stime di settembre scorso. E in segno positivo non tornerà nemmeno nel 2013, quando il Pil subirà un ulteriore calo dello 0,3%.
In "Noi Italia", l'Istat fornisce una serie disarmanti di statistiche, che è bene leggere prima di addentrarci in alcune considerazioni circa la riforma del lavoro. 

lunedì 16 gennaio 2012

Forse, chissà, piccolo è ancora bello!

Nel 2012 la disoccupazione aumenterà  consistentemente e, come sostiene Innocenzo Cipolletta sull'Espresso, occorre "dare una risposta a una crescente domanda di sostegno al reddito". Per rilanciare i consumi, aumentare la fiducia e allentare le tensioni sociali è necessario un sistema di ammortizzatori esteso a tutti. Anche la Cgil rileva che la povertà la farà da padrona durante l'anno in corso, in quanto l'aumento delle tasse ridurrà la capacità di spesa dei cittadini e ciò è esattamente il contrario di quello che richiede una crescita sostenibile. 

giovedì 12 gennaio 2012

Spettacolo indegno!

Non si dovrebbe scrivere quando rabbia, rancore, delusione e nausea condizionano il giudizio su avvenimenti  accaduti. Già è difficile rimanere imparziali e freddi analisti, ma quando il quotidiano offre un indegno spettacolo politico, c'è solo il desiderio di vomitare tutto lo sdegno possibile. 
Non è determinante sapere se Cosentino è un affiliato dei Casalesi o meno, anche perché poco cambia nell'immondezzaio parlamentare; è con indifferenza che leggiamo della ribellione della base elettorale dei radicali e della Lega; ci fa sorridere constatare quanto sia di poco valore l'eterno "secondo" Maroni; l'abitudine al "ciarpame giornaliero" della Casta ci ha resi insensibili. Ignobile lo spettacolo, ignobili gli attori...ma questi sono stati eletti e questi ci dobbiamo tenere!

mercoledì 11 gennaio 2012

Imperativo: creare posti di lavoro.

In questi giorni si dovrebbe entrare nel vivo (o si decide?) del confronto fra Governo e parti sociali per definire la riforma del lavoro. Su una cosa concordiamo con Monti: bisogna fare in fretta. I sindacati possono avere anche le loro ragioni a chiedere il "giusto" tempo, per non fare cose affrettate, ma i giovani, le donne e i lavoratori non possono più attendere. Certo che se sono divisi anche sui modi di intendere il nuovo mercato del lavoro e se non sono in grado di presentare una piattaforma unica, il  "il loro giusto tempo"  si dilaterà all'infinito. Senza considerare che, come al solito, si farà un "italico compromesso", che non soddisferà nessuno o, ancora peggio, si tornerà alle solite divisioni sindacali. 

domenica 8 gennaio 2012

Sono evasori...punto!

Fra qualche giorno diranno che Mario Monti è di sinistra per lo "stato di polizia" di stile sovietico imposto al Paese e, soprattutto, per l'assoluta indelicatezza con cui ha "trattato" i ricchi di Cortina. Che dire poi dell'insensibilità dimostrata nell'operazione che ha suscitato scalpore, tanto da far dire a Maria Stella Gelmini che si rischia di "far passare la ricchezza come un male". Se non fosse che è stata ministro dell'istruzione, anche se per non evidenti meriti, non meriterebbe nessuna precisazione, ma alla povera Stella sfugge il fatto che la guardia di finanza non cercava i ricchi...ma gli evasori! La Maria Stella non si preoccupa dei giovani senza lavoro e delle famiglie che non arrivano a fine mese e che grazie a chi evade non  hanno adeguata protezione, ma di chi, poveretto, evade. Certo, la preoccupazione del sindaco di Cortina è che vadano ad evadere in altre città o paesi...allora, benedetta pazienza, chiudiamo un occhio e chi se ne frega!

venerdì 6 gennaio 2012

Morale e coerenza?

Calderoli è riuscito in un'impresa quasi impossibile: rendere simpatico a molta gente il premier Monti. Il botta e risposta  tra il (meno male) ex ministro e l'attuale premier ormai è di pubblica conoscenza, come lo è la risposta che è seguita all'interrogazione del portavoce della Lega alla cena di fine anno che Monti ha organizzato con i propri familiari ( e a proprie spese!) presso la presidenza del Consiglio dei ministri in Palazzo Chigi. Premesso che sarebbe da premiare l'addetto stampa che ha stilato tale documento, per l'umorismo e l'intelligenza, è difficile capire chi abbia consigliato l'ex ministro (o c'è arrivato da solo?) a superare ogni li mite del buon gusto e dell'intelligenza politica.

martedì 3 gennaio 2012

Benvenuto...2012!

Sono trascorsi appena tre giorni dalla nascita del 2012 e dalla marea di auguri e buoni propositi per un anno migliore. Forse è prematuro pretendere un cambiamento o un miglioramento rispetto al 2011, ma l'inizio del nuovo anno sembra essere figlio legittimo di quello trascorso  e i cambiamenti, spesso traumatici, è bene evitarli. Visto che ci siamo abituati, perché rinunciare al peggio, con il rischio che il meglio possa destabilizzare il nostro quotidiano. Che senso ha cambiare! Oltretutto necessità di uno sforzo notevole, soprattutto culturale e politico e, spesso, serve capacità, impegno, intelligenza e onestà...troppo impegnativo! Chi lascia "la strada vecchia per quella nuova, sa quel che perde ma non quel che trova". Allora è bene non distaccarci dalle nostre miserie e dai nostri egoismi, ai quali, a ben vedere, siamo affezionati. Pensare agli altri, al bene comune, ragionare e non urlare, o dare un senso vero all'equità implica sforzo, sacrificio e, soprattutto, uscire da schemi prestabiliti, che è difficile oltrepassare, anzi, è bene non farlo, perché si potrebbe correre il rischio, fortemente pericoloso, di diventare delle persone perbene.