lunedì 10 settembre 2012

Onorevole Bersani, ora o mai più!

Qualche tempo fa decidemmo di non scrivere più di Umberto Bossi.
Decisione presa ancora prima dei noti eventi che hanno portato La Lega sull'orlo del precipizio. Chiudemmo il post augurandoci alcune cose e prevedendone altre. Fortuna ha voluto, perché non si tratta di meriti, che  "qualcosa" sia venuta alla luce e che la Lega abbia riguadagnato il posto che si merita, per i suoi dirigenti e non per i simpatizzanti.
L'impegno l'abbiamo mantenuto.
Oggi, seppur per motivazioni diverse, prendiamo l'impegno di non parlare più di Bersani. Lo facciamo lavorare, ma lo seguiremo, anzi, lo talloneremo e appunteremo tutto ciò che dirà e che non farà domani. 
L'impegno che prendiamo riguarderà soltanto l'impegno pre-elettorale. 
Abbiamo letto il suo discorso di chiusura della Festa dell'Unità di Reggio Emilia e, per quanto sia pochissima la fiducia accordata, vogliamo dargli la centesima possibilità di rifarsi.
Ciò non vuol dire che non siamo più orfani di partito e, soprattutto, che rinneghiamo ciò che si è detto e scritto in questo periodo, soltanto gli diamo la possibilità di "risorgere" da peggior segretario di cui si abbia memoria a "normale segretario di partito". 
Detto ciò vediamo che ha detto e, soprattutto, saremo pronti ad aprire le ostilità per ciò che non farà. 
"Diremo al Paese che vogliamo prenderci le nostre responsabilità: farlo uscire da un destino di arretramento e farlo uscire con meno disuguaglianza, con più lavoro e con una democrazia funzionante e pulita [...]  Avremo mano ferma di fronte alle difficoltà e diremo al Paese che non sarà il compito di un giorno, che ci vorrà una riscossa collettiva che vada oltre alla politica, e che non ci tremerà il polso davanti alle difficoltà e ai problemi. Rimetteremo in cammino la fiducia, rimetteremo in cammino una idea di futuro senza sbandierare favole o miracoli e mettendoci invece a muso duro contro gli imbonitori, i venditori di fumo che porterebbero il Paese alla catastrofe [...]  se i riformisti italiani si sottraessero oggi all'appuntamenti più difficile non avrebbero diritto ad averne altri [...] L crisi economica e finanziaria si aggrava, il distacco cresce, la democrazia si ammala. Il debito non è la causa della crisi ma in buona misura ne è la conseguenza. Nessun paese sottoposto a cure massacranti può davvero migliorare i conti. Il rigore è una condizione assolutamente necessaria, ma non è l'obittivo. L'obiettivo è un'economia reale che cammini". Se lo ricordi bene , signor segretario, ciò che ha detto!
Vogliamo saltare, ma non per meno importanza, tutti punti da Lei enunciati, come il trattato costituente, i tagli della politica, la legge elettorale, le unioni fra omosessuali, il fatto che siano negati i diritti di base, la cittadinanza ai figli di immigrati, che non siano eleggibili i corrotti e i corruttori, l'esigenza di eguaglianza, perché sarebbe un miracolo se riuscisse a portarne avanti solo un terzo. Quello che ci preme è il progetto generale enunciato sopra e  ricordarle ancora  che ha detto che "Mi faccio garante che dal prossimo anno le responsabilità verranno messe via via e ampiamente sulle spalle della nuova generazione. Siatene certi, questo avverrà. Il rinnovamento va collegato a criteri di qualità e merito".
Forse, anziché essere contornato dal vecchio e consunto stato maggiore (Franceschini, D'Alema, Fassino ecc.) sarebbe stato un ottimo segnale se si fosse contornato delle giovani promesse. Certo, le riconosciamo una certa signorilità, quando dice: "la ruota girerà, ma nel rispetto di tutti, di tutti quelli che ci hanno portati fin qui, di quelli che hanno avuto la forza di portarci in Europa e di  immaginare e costruire quel nuovo partito di riformisti che siamo noi oggi", ma, a differenza sua, avremmo approfittato della festa per ringraziarli, offrirgli  una targa ricordo e li avremmo salutati. Un segnale, sempre che lo voglia veramente dare, sarebbe l'inserimento di qualche giovane nella compagine di governo, tanto per fargli fare esperienza e sfruttarne le capacità e gli entusiasmi giovanili, ma crediamo che ciò non sia in suo potere...siamo certi che i posti siano già decisi. E per cinque anni, sempre che riesca nell'impresa, saranno ancora abbarbicati alle poltrone. 
Però ha anche detto che "con le cure della destra, noi stiamo diventando uno dei paesi più diseguali al mondo...", quindi se lo ricordi, signor segretario, se saremo spietati nei giudizi quando, per incomprensioni con gli assurdi partner di governo, non riuscirà a mantenere le promesse.


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