mercoledì 29 giugno 2011

Vedi Napoli e poi muori...

Vogliamo iniziare il post riportando quanto scrive Diego Novelli sulla Nuova Società, Attendono il colera per Napoli, perché esprime il senso di rabbia che accomuna tutti quelli  che seguono le vicende dei rifiuti e i rischi di epidemia che corre la terza città italiana:
 "Il Consiglio dei Ministri deve da giorni votare un decreto legge che autorizzi il trasporto dell'immondizia che giace nelle strade del capoluogo partenopeo, all'esterno della regione campana. Questo atto, sicuramente di carattere emergenziale, non risolutivo, ma comunque valido per alleggerire la disperata situazione esistente ( siamo a rischio di gravi epidemie) è stato bloccato da giorni dal ministro leghista Calderoli, quello che ha la faccia da Gianduja, caratterizzata da un permanente sorriso ebete [...] Di fronte al rischio di colera che può colpire una città [...] ci sono dei miserabili individui che giocano le loro carte sulla pelle di centinaia di migliaia di esseri umani [...] L'intrepido ministro dell'Interno, osannato a Pontida, invocato come futuro Presidente del Consiglio, tace. Ma non ci sono sufficienti motivi di ordine pubblico per intervenire onde sbloccare la situazione? [...] Se il governo ricattato dalla Lega è irresponsabilmente immobile, non si può dire che di fronte allo squallore che oggi offre Napoli, terza città d'Italia, ci sia stata l'indignazione, la ribellione civile che ci si poteva attendere soprattutto dalle forze politiche".
Premesso che ciò è un'evidente ed ennesimo fallimento di Berlusconi; ricordato che questi aveva avvertito-ricattato i napoletani, prima del voto delle amministrative, che ci pensassero a come votare se volevano risolvere il problema dei rifiuti; rispolverato l'intervento di Bersani per lo stesso problema che era capitato a Milano, e rimarcato il criminale atteggiamento della Lega, non ci possiamo esimere dall'esortare i napoletani ad un atteggiamento diverso nei confronti della loro città. Loro devono essere gli artefici di una Napoli pulita; ognuno di loro deve sentirsi responsabilizzato alla raccolta differenziata; non è pensabile pretendere che lo Stato debba farsi carico di tutto e una volta terminata l'emergenza, devono collaborare con il loro sindaco e diventare padroni della propria città. Una Napoli vivibile deve essere l'impegno e l'obbligo di tutti i cittadini, se non altro per il rispetto che devono ai propri figli  e ai bambini in genere. Devono essere i napoletani a fare scudo contro i giochi di malaffare o mala politica, perchè entrambe vivono sulle disgrazie dei molti e i vantaggi dei pochi o pochissimi.
Siamo consapevoli di non attirarci le simpatie di molti, che ci accuseranno di superficialità e di non conoscere la situazione economica e sociale della città, ma un vero cambiamento ha necessità di un nuovo atteggiamento culturale e deve essere spinto e sostenuto dalla volontà di tutti i napoletani a far sì che Napoli diventi una vera grande città. Soprattutto ridare il vero senso ad un antico detto: vedi Napoli e poi muori...ma non di colera!

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