domenica 12 giugno 2011

Siamo vicini...ma che fatica!

Nella prima giornata abbiamo superato il 41%, confermando, più o meno, gli stessi valori per ogni singolo quesito.
Siamo sinceri, ci aspettavamo un risultato maggiore, intorno al 44/46%, anche se la speranza di superare il quorum con la giornata di domani e i voti degli italiani all'estero riamane intatta. 
Una piccola soddisfazione c'è stata regalata dalla cittadina di residenza, 16.776 iscritti al voto e a conduzione leghista, che ha registrato un'affluenza superiore al 44%, confermando più o meno la stessa percentuale per le singole voci. 
Abbiamo seguito le votazioni con una intensità e una passione che da anni non sentivamo più. Troppi erano i quesiti e troppo importanti  per non avere una forte risposta popolare. Ecco il motivo della parziale delusione e confidiamo domani di festeggiare, dimenticandoci la tensione di oggi. Se con quesiti di questa importanza, le persone faticano a dire la loro attraverso uno strumento così importante, la dice lunga sulla disaffezione alla politica e il convincimento "che tanto non cambia niente" è talmente radicato che quasi rasenta la stupidità. Noi rimaniamo convinti del raggiungimento del quorum, ma, comunque sia, sarà necessario cambiare le regole del referendum e, in modo particolare, la percentuale del quorum e, come abbiamo scritto nel post "Referendum: così com'è serve?", sarebbe veramente interessante adottare il sistema tedesco, che prevede un quorum del 25% e la vittoria a chi ha raggiunto maggiori voti. Con questo sistema i referendum tedeschi arrivano a percentuali di votanti molto elevate, obbligando i promotori e  i contrari ad una spiegazione delle  loro ragioni di così alto valore che rendono attiva, vivace e partecipante la il dibattito democratico. La bassa percentuale del raggiungimento del quorum obbligati ad andare a votare e a nessuno verrebbe in mente di dire alle persone di "andare al mare".
Comunque sono discorsi del poi, per adesso rimaniamo in attesa dei risultati finali, con la speranza di poter gioire della vittoria e di aver dato un'ulteriore spallata a questo governo, che ha utilizzato sistemi indegni di ogni democrazia per creare ogni tipo di difficoltà: dalle date sbagliate del Tg1, all'esortazione ad andare al mare della conduttrice dello stesso telegiornale; dalla minima informazione sui media e la tv che si abbia mai visto nei nostri lunghi anni, alla difficoltà creata da comuni a gestione Pdl a consegnare in tempi lunghissimi le schede smarrite; dall'annuncio del premier che non sarebbe andato a votare, all'oscuramento (e mai avvenuto!) del Presidente della Repubblica che si reca al seggio.  Tutte cose che crediamo gli si ritorgano contro nella giornata di domani, ma che indicano le bassezze di un piccolo regime provinciale.


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