venerdì 24 giugno 2011

Sono i nostri "vicini globali"

Nel Rapporto sulla Situazione Sociale nel Mondo 2011: la Crisi Sociale Globale ( The Report on the World Social 2011: The Global Crisis), pubblicato dal Dipartimento per gli Affari Sociali ed Economici delle Nazioni Unite ( UNDESA), si evidenzia che un gran numero di Stati, nel mondo, non hanno prestato particolare attenzione alle implicazioni sociali che la grande crisi del 2008-2009 avrebbe avuto, Priorità agli investimenti sociali per avviare la ripresa dalla crisi, travalicando la sfera economica e scaricandosi, con un urto incalcolabile, su individui, famiglie, comunità e intere società.

Tutto ciò ha rallentato lo sviluppo sociale, colpendo in modo particolare l'istruzione e la salute, i cui effetti devastanti si calcoleranno fra qualche anno. Senza considerare la crescente "vulnerabilità di vaste sfere di popolazione, specialmente nei paesi in via di sviluppo dove mancano schemi di protezione sociale per la gran parte dei cittadini", dovuta alla crisi dei mercati del lavoro: dai 178 milioni di disoccupati del 2007 si è passati ai 205 milioni nel 2009.
Tutto ciò ha gettato un numero enorme di persone, stimato fra i 47 e gli 84 milioni, nell'estrema povertà o ne è rimasto intrappolata. Nel 2009 oltre un miliardo di persone soffrano la fame, un record storico! Se non si faranno interventi miranti alla ripresa economica, per molti anni a venire "miliardi di persone soffriranno la fame e la disoccupazione". La conseguenza logica di tale tragedia, se i governi non si attiveranno, è la ripercussione sulla sostenibilità dello sviluppo nel lungo periodo.

L'allarme lanciato da Save the Children riguarda la presenza di 450 minori non accompagnati dai loro genitori che ancora sono presenti a Lampedusa o nei centri temporanei di transito in terra ferma, il limbo senza fine dei piccoli migranti di Lampedusa. Il rischio che questi piccoli migranti corrono è che vengano reclutati dalle organizzazioni criminali e introdotti in giri di sfruttamento pericolosi e illegali. Save the Children rimarca la necessità di istituire un sistema nazionale di protezione per i minori non accompagnati. Da gennaio 2011 sono arrivati in Italia circa 39.650 migranti di cui 1670 minori, 5% del totale. Di questi solo il 10% erano accompagnati da uno o entrambi i genitori. I ragazzi non accompagnati vengono principalmente dalla Tunisia ed hanno un'età oscillante tra i 12 e i 17 anni. Il numero potrebbe essere stato superiore se si tiene conto dei 1.500 migranti vittime di naufragi. E' assolutamente necessario che a questi bambini sia data la speranza di vivere. Genitori disperati li avranno caricati in quelli che ritenevano i barconi della speranza e di un futuro e non immaginavano, purtroppo, che rischiano di non trovare un'accoglienza adeguata.
Il mondo è diventato piccolo e non esistono più paesi "lontani", ormai sono diventati i nostri "vicini globali". Ciò che interessa loro,  direttamente o indirettamente, ha conseguenze anche nel nostro Paese e non possiamo far finta di niente. 



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