mercoledì 29 giugno 2011

La triade delle meraviglie

Tremonti ha tenuto tutti sulle spine, Lega, Pdl e opposizione. Si sono scaldati gli animi perfino dei suoi amici di partito, si teorizzava una manovra finanziaria da 43 miliardi di euro, distribuita fino al 2014, per tentare di arrivare con un deficit vicino al pareggio. Insomma, dal terrore per quello che  Tremonti avrebbe potuto fare si è trasformato in una pace per quello che non farà; anzi, per quello che, in sordina, vorrebbe regalare al suo premier. Ma vediamo nel dettaglio cosa è successo, cosa prevede la bozza della finanziaria e i tremontiani trucchetti.

Il 26 giugno, Guido Crosetto, attraverso l'Ansa, dichiara che "le bozze della manovra finanziaria di GiulioTremonti andrebbero analizzate da uno psichiatra". Accusa il ministro di aver salvato il paese, ma "mantenendolo in coma farmacologico". Inoltre imputa a Tremonti di non aver mantenuto le promesse di aiuto alla piccola e media impresa, preferendo flirtare con le grandi banche  e i grandi gruppi. Ritiene che lo stesso ministro non sia depositario del verbo e della verità, senza contare che la crociata sui tagli alla politica dovrebbero riguardare soprattutto il suo ministero, che è l'unico che non ha subito tagli alla spesa corrente, anzi, semmai l'ha aumentata. Si legga l'articolo su Repubblica, Tremonti? Una manovra da psichiatra
Quello di cui parleremo è riferito alle bozze presentate, quindi ancora soggette a modifica, ma già danno un'indicazione della furberia di Tremonti e dello scarso impegno a risolvere i problemi del Paese anche se ci sono dei passi che farebbero pensare ad una limitazione dei tagli lineari adottati in precedenza e in seguito alla grande crisi mondiale. 
La prima sorpresa, sempre che siano confermate le cifre, perché oggi si parlava di una possibile diminuzione, l'ammontare della finanziaria sarebbe di 47 miliardi anziché 43: 1,8 miliardi per il 2011, 5,5 miliardi per il 2012 e per il biennio 2013-2014 i rimanenti 40 miliardi. Sembra una "furbata" per rimandare gli impegni più grossi al governo che succederà a quello attuale.
Non era inclusa la bozza riguardante i tagli della politica, ma non sarebbe oltremodo credibile in futuro se non la presentasse nei modi e nell'intensità denunciata nei giorni scorsi. 
Per i vari dicasteri ci saranno progressive riduzioni di spesa :262 milioni nel 2011; 1,4 miliardi nel 2012, 2 miliardi nel 2013 e 5 miliardi nel 2014.
Nel quadro delle "spese indifferibili" per il 2011 nella bozza sono mobilitati 1,8 miliardi: 700 milioni per il finanziamento del primo semestre del piano di partecipazione alle missioni militari internazionali; 36,4 per assicurare l'utilizzo delle forze armate alle attività di controllo del territorio; 314 milioni vanno alle regioni per le "esigenze di trasporto pubblico"; 200 milioni per la partecipazione dell'Italia a banche e fondi internazionali; quindi 64 milioni saranno destinati alla gestione dei mezzi della flotta aerea della Protezione civile.
Sarà ripristinato il ticket da 10 euro per i trattamenti di assistenza specialistica ambulatoriale per chi non ne è esente; mentre per un codice bianco al pronto soccorso si dovranno pagare 25 euro.
Gli istituti di piccole dimensioni non avranno più un dirigente scolastico e si procederà con la politica di accorpamento, già avviata da anni, sulla base di ciò che aveva stabilito l'ex ministro dell'istruzione Luigi Berlinguer. Tale manovra conferma i tagli previsti a partire dal 2012 di 85.000 posti da docente e 45.000 dipendenti del personale scolastico di supporto.
La Croce rossa dal 1° gennaio 2012 svolgerà la sua attività in regime di diritto privato come associazione umanitaria a carattere volontario. Bisogna tener conto che circa 2000 dipendenti sono a rischio di licenziamento.
Sempre dal 1° gennaio del 2012 dalle ceneri dell'Anas Spa sorgerà l'Anas Holding Spa, la quale parteciperà alla costituzione di società per lo svolgimento all'estero di attività infrastrutturali.
Il ministro dell'economia ha il potere di intervento presso quelle amministrazioni dello Stato che dovessero discostarsi in modo rilevante dagli obiettivi prefissati, naturalmente con l'avvallo del Consiglio dei ministri. Suggeriamo la lettura su lI Sole 24 Ore, Ecco la manovra da 47 miliardi; come l'articolo su Il Post, Che cosa c'è nella manovra di Tremonti
Chiaramente quanto esposto è una rapida lettura della bozza e dovremo aspettare ancora del tempo per avere i dati reali, ma non intravediamo in questa manovra il possibile rilancio dell'economia. A noi sembra più un "tirare a campare" per arrivare alle prossime votazioni e lasciare a chi dovrà guidare il Paese l'onere dei 40 miliardi di euro necessari per raggiungere un deficit vicino al pareggio. Naturalmente con tutte le conseguenze che gli corrono dietro.
Prima che la triade si riunisse, Berlusconi, Tremonti e Bossi, la tensione era palpabile, poi, quasi per incanto, sembra essersi ritrovata l'intesa, sembra quasi che ognuno abbia ricevuto qualcosa in cambio alla richiesta della riforma fiscale; per incanto si è ritrovata la coesione della maggioranza e Tremonti sembra aver perso la sua proverbiale arroganza.
Il Fatto Quotidiano scrive che  Pdl e Lega infilano il processo breve nella bozza Tremonti. In pratica nelle ultime venti pagine della bozza della manovra economica c'è il regalo al premier: il processo breve. In pratica la legge che cancella non solo la maggior parte  dei processi di Berlusconi, ma anche altri 100 mila, secondo i dati offerti di Csm e Anm dei mesi scorsi. " Nella bozza [...] c'è scritto che il count down per evitare l'annullamento dei processi scatta dalla richiesta di rinvio a giudizio. I dibattimenti, nella stragrande maggioranza dei casi, devono durare,in ciascun grado, due anni. Ma tra le pieghe della manovra economica è inserito anche un nuovo cavillo a cui probabilmente hanno contribuito gli avvocati di Silvio Berlusconi. In caso di provevdimenti giudiziari che, secondo una parte coinvolta, sono frutto di violazioni, o in caso di ritardo nella conclusione di un processo, è previsto un indennizzo pagato dal ministero competente (Giustizia,Difesa, Economia) [...]La questione economica, legata alla giustizia, è stata inserita per rendere organica una legge ( il processo breve) incompatibile con un provvedimento finanziario".
Volevamo terminare questo lungo post  con quanto dicevano gli attuali politici di governo circa l'inserimento del ticket sanitario proposto da Prodi e vi invitiamo a leggere l'articolo su Il fatto Quotidiano, Finanziaria, quando Berlusconi considerava il ticket sul pronto soccorso una vergogna.
Per Berlusconi era un provvedimento inaccettabile; per Tremonti, ospite a Porta a Porta con l'allora ministro della sanità, Livia Turco, ne invocava l'eliminazione in quanto per i cittadini "il pronto soccorso è l'anticamera dell'inferno". Sandro Bondi voleva addirittura proporre un referendum abrogativo, considerando il ticket "odioso". La Michela Vittoria Brambilla lanciò l'iniziativa "No allo scippo del ticket al Pronto soccorso (29 dicembre 2006) [...] per dare voce a chi è chiamato a subire l'ennesima vessazione". Ma il massimo lo ha concesso Maurizio Gasparri , sempre relativamente al ticket, utilizzando frasi del tipo "Una vergogna", "una finanziaria raccapricciante", "macelleria sociale" e "aberrante". Quindi, per finire in bellezza, Renato Schifani, attuale presidente del Senato, e allora capogruppo di Forza Italia "Tassare chi sta male è davvero insopportabile. E solo il governo Prodi poteva riuscire a proporre con questa finanziaria una tassa del genere".
Chissà se qualcuno gli farà leggere queste cose ma, infondo, in politica va bene tutto e il contrario di tutto. L'importante è che le persone non dimentichino. 

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