lunedì 6 giugno 2011

C'è Sergio Marchionne, tutti in piedi!

Sergio Marchionne esorta noi italiani a vedere positivamente ciò che sta accadendo negli Usa e tiene a ribadire che si deve cambiare atteggiamento, perché gli americani ringraziavano per quello che era stato fatto, invece di insultare. Se la cosa lo rende felice, ci adopereremo di farlo seguire da un nugolo di Neet o cassaintegrati che continuino ad applaudirlo; oppure ci alzeremo ad ogni suo passaggio per ringraziarlo di ciò che fa per i poveri americani.
Noi siamo orgogliosi che Fiat abbia successo oltre oceano, ma saremmo molto più felici se un po dello stesso successo fosse anche in Italia. Tra l'altro, se non ricordiamo male, ha fatto promesse anche da noi, ma non ha stipulato un accordo di 280 pagine...non ha sottoscritto niente! Da noi non ci sono politici che abbiano gli attributi per chiedergli conto di ciò che ha promesso, ma timidamente, vassallamente, stile scendiletto, stanno timidamente, ansiosamente e speranzosi attendendo che faccia qualcosa. Nessuno gli dice niente! Potrebbe anche arrabbiarsi e non è il caso di irritarlo più di tanto: il povero ministro Sacconi continua a difenderlo e, non avendo argomenti validi, continua a dire che Marchionne ha l'appoggio del Governo, delle Regioni e degli enti locali, oltre ai sindacati riformisti, i quali hanno garantito sempre le condizioni più favorevoli. E che è solo una minoranza che contesta il suo operato: Cgil e Pd, oltre ad alcuni settori ideologizzati della magistratura e ambienti delle borghesie bancarie. Una minoranza. Quindi qual'è il problema? Com'è possibile che una minoranza possa rallentare l'operato del Sergio nazionale? Non sarebbe molto facile zittire questa minoranza attuando le promesse fatte, facendo gli investimenti previsti e definendo una seria politica industriale, magari condividendola con le parti sociali?
Certo che gli americani lo ringraziano: sta attuando, grazie all'accordo, sottoscritto, di 280 pagine, tutto ciò che è obbligato a fare! Noi di cosa lo dobbiamo ringraziare! Per adesso ha ottenuto tutto ciò che voleva: dagli operai, attraverso il ricatto del lavoro e dal Governo, grazie al servilismo spinto. Ha ragione la Susanna Camusso quando dice "si passi dagli annunci a rendere visibili quali sono gli impegni, gli investimenti, i nuovi modelli e le scelte che si fanno". E, ancora la Camusso, a proposito dei 20 miliardi di euro in investimenti promessi e basta, "quando l'ad di Fiat si lamenta che negli Usa gli danno giudizi positivi, bisognerebbe ricordargli che lì ha assunto degli impegni e li ha rispettati. Qui non sappiamo quali sono gli impegni !"
Quindi, caro Marchionne, di cosa gli italiani dovrebbero esserle grati? Gli italiani sanno che la ripresa stenta a partire, il lavoro latita, i giovani non hanno lavoro e le donne sempre più marginalizzate, e lei, come tanti altri, ponete le vostre condizioni sapendo che non ci sono alternative per i lavoratori, per cui, ciò che lei e il ministro Sacconi e i sindacati riformisti sbandierate come un successo, l'ottenuta maggioranza a sottostare ai suoi diktat, non è altro che un ricatto. 
Forse, chissà, arriveranno anche ad applaudirla e si alzeranno anche in piedi al suo passaggio, ma non potrà mai avere il loro rispetto e la loro gratitudine se non onorerà gli impegni presi .



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