venerdì 19 agosto 2011

Il Senatùr in fase discendente?

In qualche recente post ci chiedevamo come facesse il Veneto a sopportare ancora la leadership della Lega e, soprattuto, ci chiedevamo come fosse possibile che si rispecchiasse con gli atteggiamenti e le parole del Senatùr. Stamani abbiamo letto l'articolo di Giulia Zanotti, Bossi contestato, e pubblicato su Nuova Società, circa il pessimo pernottamento a Calalzo di Cadore offerto a Bossi e Calderoli dai loro ex sudditi.
Prima hanno dovuto spostare in altro locale i festeggiamenti per il compleanno di Tremonti, dopo aver annullato, nel pomeriggio, il tradizionale discorso farsa dell'Umberto padano, perché lo attendeva una folla infuriata, con bandiere listate a nero e  guidate dal presidente della Provincia di Belluno.
Nei giorni successivi, sia Bossi che Calderoli sono stati costretti a stare chiusi in albergo: appena uscivano, partivano fischi e insulti. Tutto ciò a obbligato il leader del Carroccio a fare in fretta e furia i bagagli e tornarsene a casa. 
Non sappiamo se queste contestazioni facciano parte dell'anti-politica, ma siamo convinti che i deliri del Senatùr siano sempre meno apprezzati, specie nel Veneto. Chi conosce questa regione sa molto bene che la sua gente è molto pratica e, per quanto paziente, poi, vuole i risultati. E la Lega non solo non ha prodotto risultati e pesantemente deluso gli elettori, ma si stanno rendendo conto che il loro magico leader sta anche invecchiando e, purtroppo, anche in malo modo.
Non riusciamo, e abbiamo tentato, a scindere il Bossi uomo dal politico e non riusciamo a vederne i contorni perimetrali: sono inscindibili. Bossi è stato un grande, forse anche intelligente, opportunista e quando gli è stato chiesto di fare il leader...non è stato all'altezza. Ha cercato di fare quello che hanno fatto tutti i politici di un certo livello e cioè quello di mettere nei posti che contano i propri uomini; cerca di farsi sostituire dal figlio; vede il suo tramonto, ma non riesce a capire che è il momento di mollare...e, sicuramente, preferirà farsi affondare, magari con il suo collega del disastro, Silvio Berlusconi, perché sa bene che questa sarebbe la sua fine politica.

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