mercoledì 31 agosto 2011

Da Arcore la spinta alla povertà

La manovra di emergenza prima dell'estate era brutta, poi l'hanno trasformata in pessima a ferragosto e ieri ci sono volute otto ore per renderla orribile. Non è possibile che vi abbiano abbiano dedicato tutte quelle ore, perché, normalmente, fanno di peggio anche in meno tempo, per cui abbiamo la sensazione che abbiano trascorso un pomeriggio fra compari a bere e ridere.
Mario Deaglio, Il porcellum delle manovre, su La Stampa cerca di trovare la giustificazione di tanta incapacità nel basso livello di competenza e nell' alto tasso di pressapochismo. Si sbaglia! Questi signori non fanno niente senza un tornaconto personale e usano e gestiscono la politica e la cosa pubblica "in riunioni private" patteggiando continuamente a scopi puramente elettorali, dimenticandosi "del quadro complessivo", tanto che "dall'esterno si ha la sensazione di assistere ad una sorta di mercato delle vacche [...] la politica più rozza prevale sull'economia".  Dopo il lungo intervento di restauro, non sembra di vedere una manovra che poggi su previsioni di crescita. Premesso che l'obiettivo dei nostri governanti era quello di non variare i saldi, ci meraviglia che oggi il Tesoro richiami l'attenzione sul fatto che mancano circa 5 miliardi di euro dal conto finale. Può darsi che qualcosa sia rimasto fra i bicchieri e che alla fine, anche per i fumi d'alcool, si siano un po ingrossate le cifre. Niente di preoccupante, perché adesso diranno con esaltata enfasi che non hanno messo le mani in tasca agli italiani; quindi diranno che i comunisti stanno mangiando i loro soldi e che c'è necessità di un piccolo ritocco, per poi finire diranno ai loro elettori che l'Europa, di nuovo, vuole che vi chiediamo i soldi per colpa degli speculatori...e non degli investitori, che non credono in questi inetti e sconsiderati governanti. 
Prima di continuare, vediamo in sintesi cosa è stato deciso ieri "sulla via di Arcore": cancellazione del contributo di solidarietà per i redditi alti (normale!), abolizione di tutte le Province e dimezzamento del numero dei parlamentari per via costituzionale (e si raggiunge il ridicolo, perché occorreranno tempi molto lunghi e che oltrepasseranno la legislatura in corso); nuovi interventi sulle pensioni ( per il computo della pensione non saranno più validi gli anni di università e l'anno del militare);  due miliardi in meno di tagli agli enti locali; nessuna modifica all'Iva; riduzione dei vantaggi fiscali per le società cooperative. In sostituzione al contributo di solidarietà ci saranno nuove misure fiscali finalizzate a eliminare l'abuso di intestazioni e interposizioni patrimoniali elusive. 
 Peggio di così non si poteva fare neanche tirando a sorte con la monetina! Eppure, su Repubblica, Manovra, accordo dopo il vertice, Calderoli esce con una delle sue solite farneticazioni:"Manovra migliorata! Ai mercati inviamo un messaggio chiaro: in primis i saldi restano invariati e i termini saranno rispettati. Inoltre, sono stato un buon profeta (lo siamo stati tutti!): i miglioramenti sono stati raggiunti all'unanimità tra le forze di governo ed alla presenza del ministro dell'Economia. Il testo è stato migliorato e per la prima volta qualcuno dimostra di fare sul serio contro l'evasione colpendo le società di comodo". Questa è la lotta all'evasione di questo governo! Lasciamo i commenti ai nostri lettori, ma ci piacerebbe sapere da Calderoli, che aveva proposto di intervenire sulle pensioni di reversibilità, cosa ne pensa delle 500.000 baby pensioni che sono state date in Italia e, soprattutto , cosa ne pensa delle baby pensioni di Angela Tremonti e Fausta Beltrametti, rispettivamente sorella e consorte di Giulio Tremonti, per non parlare di Manuela Bossi, moglie del Sènatur? Sa il ministro Calderoli che, per esempio, la moglie di Tremonti è andata in pensione a 39 anni, versando 181 mesi di contributi e ricevendo, fino ad oggi, 300 ratei di pensione, 119 mesi in più di quanto versato?  Se volete saperne di più leggete l'articolo, Le baby pensioni delle signore Bossi e Tremonti.
E' forse un caso che dopo il summit Bossi sia scappato per una porta secondaria e che i piccoli gerarchi verdi si siano dileguati senza rilasciare dichiarazioni sia in parte ad attribuire  alla notizia uscita stamani sui giornali, Silvio si compra le antenne della Lega, su www.giornalettismo.com, e cioè che la Mondadori, che controlla Monradio, che a sua volta controlla Radio 101, abbai acquistato le antenne di Radio Padania e che l'Antitrust abbia dato il consenso? Tutto legittimo, per carità, ma come poteva il leader leghista dire di no al suo benefattore. Come si giustificherà con la sua base dura e pura? Forse dirà loro che se non si toccavano le pensioni non c'erano i soldi per pagare gli asili? Visto che gli ospedali li aveva utilizzati già durante i suoi farneticanti comizi estivi.
Bene ha fatto la Cgil a indire lo sciopero per il 6 settembre e vogliamo sperare che la risposta sia veramente forte e numerosa, perché dobbiamo renderci conto che che siamo nelle mani dei pazzi, come scrive Francesco Costa su IPost :"La prima cosa da pazzi è [...] l'idea che ai fini del salvataggio della nostra economia sia indifferente dove si prendono e dove si investono i soldi, chi paga più tasse e chi meno, dove si decida stringere o deve si decida di allargare,purché i saldi rimangano invariati. La seconda cosa da pazzi è riscrivere la manovra d'emergenza [...] basandosi su provvedimenti spudoratamente elettorali. La terza cosa da pazzi è[...] l'idea di non avere nemmeno lontanamente non dico una politica economica [...] ma neanche un piccolissimo piano, un'idea striminzita per tirare l'Italia fuori dai guai".
Ad Arcore non hanno lavorato per la gente, ma hanno pensato esclusivamente a salvare le loro poltrone: hanno pensato alle prossime elezioni e non agli italiani; hanno pensato di tutelare i loro privilegi e quelli dei loro colleghi; hanno tutelato i privilegi delle lobby e dei ricchi, perché loro vengono da quel mondo o, se non c'erano prima, adesso ci sono entrati di diritto. A loro non interessa la sorte dei lavoratori, la disoccupazione giovanile, le difficoltà delle famiglie e l'aumento della povertà; a loro interessano solo il potere e i soldi. Le persone, per questi signori, sono solo voti e non esseri umani.


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