giovedì 18 agosto 2011

STORIE QUOTIDIANE: I problemi di Jabed


Un paio di mesi fa avevo il personale decimato dall'influenza e anche la necessità di non fermare un impianto per onorare le consegne e concordai con i miei ragazzi alcuni spostamenti di turno per inserire dei lavoratori meno esperti a fianco di quelli più anziani. Casualità volle che per quattro settimane spostai dal turno pomeridiano (si effettuano i tre turni continuati) a quello del mattino Jabed, un giovane del Bangladesh.
Nell'ultimo spostamento ebbi la sensazione che la cosa non fosse di suo gradimento, per cui, a fine turno, gli chiesi se gli causavo problemi con gli spostamenti richiesti. Mi rispose che non aveva nessun problema, ma non ne ero convinto. Avevo il timore che non volesse dirmelo per chissà quale forma di esagerato rispetto o, e la cosa mi infastidiva molto, per il timore che ci potessi rimanere male. Allora chiesi all'operaio più anziano, che sempre lavorava con lui, se fosse a conoscenza del fatto che potessi avergli creato un problema con gli spostamenti. Il problema c'era, eccome! 
In pratica, quattro spostamenti dal turno pomeridiano a quello mattutino gli costavano circa cento euro, in quanto dalle diciassette alle ventuno viene considerata la maggiorazione notturna. Non avevo valutato la cosa sotto l'aspetto economico. Allora lo convocai in ufficio e gli chiesi per quale motivo non mi aveva informato, visto che era un suo diritto non perdere quei soldi. Mi rispose che era consapevole del momento di difficoltà e non voleva essere lui a creare i problemi, ma che per lui quei cento euro rappresentavano quasi due settimane di spesa. Due figli, la moglie senza lavoro, l'affitto da pagare, un bambino da mandare a scuola e un'altra molto piccola...insomma cento euro erano una cifra importante!
Sto parlando di un lavoratore fortunato, che ha un discreto stipendio e il lavoro a tempo indeterminato, in un'ottima azienda che non ha mai conosciuto crisi, dove i rapporti sono buoni e le persone contano. Ora, se per Jabed cento euro sono una cifra su cui assolutamente contare e che in assenza non riesce ad arrivare a fine mese, mi chiedo se, chi legifera, è a conoscenza di questi problemi. Mi domando se chi fa le leggi si chiede mai quali conseguenze avranno su chi le deve subire; soprattutto mi chiedo, se questo governo, che sta preparando un progetto lacrime e sangue per far fronte alla crisi, è a conoscenza dei molti "fortunati " come Jabed ma, soprattutto, dei tantissimi più sfortunati. L'azienda ha dato i soldi a Jabed...lo Stato è un'azienda in grande! Chi governa deve saper fare il proprio mestiere. Un buon lavoratore fa grande l'impresa e un buon cittadino fa grande il Paese.

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