mercoledì 13 luglio 2011

No, caro Sorgi, è un premier irresponsabile!

Nel suo articolo su La Stampa, La paura che ha smosso il cavaliere, Marcello Sorgi scrive:"Lo avrà fatto controvoglia, in extremis, tirato per i denti. Ma lo ha fatto, e questo è l'importante [...] con un comunicato di poche righe ha detto la verità, a se stesso prima che agli italiani: la crisi che stiamo attraversando è terribile. Il Paese rischia, anche se non se lo merita, di ridursi come Grecia e Spagna. La fiducia che i vertici dell'Europa ci accordano, convinti come sono che ne verremo a capo, richiede il massimo di coesione e di senso di responsabilità".
In tutta questa vicenda l'unico che non ha dato senso di responsabilità è lui: nascondendo la verità agli italiani; non assumendosene le colpe e, con un minimo di dignità, uscire di scena; nascondersi in un grave e assordante silenzio nel momento in cui il Paese era sull'orlo della tragedia. 
Tremonti non è esente da colpe, perché anche lui sapeva e, per ordini di scuderia, partecipava alla farsa del paese del bengodi. Ma, almeno, in questo frangente ha dato segno di una certa serietà, affiancando il Presidente della Repubblica a calmare i mercati. E' Napolitano, con la sua supplenza, e non è l'unica, che è stato il punto di accordo  fra l'opposizione e il governo. A lui si deve il merito di essere riuscito a tenere ben salde le briglie. 
Scrive ancora Sorgi:"Si è mosso solo quando gli è apparso chiaro che, insieme con quella sua personale, era in gioco la credibilità dell'Italia in Europa, e che il prolungarsi della sua inerzia rischiava di travolgere insieme il governo e il Paese. Un errore di valutazione, più che un rischio calcolato. Che gli ha fatto temere, sbagliando, che dietro le pressioni che venivano dal Quirinale, rivolte al contempo al governo e all'opposizione, si celasse il tentativo di aprire la strada ad un governo d'emergenza che lo avrebbe estromesso da Palazzo Chigi". Noi siamo convinti, al contrario di Sorgi, che il nostro premier la credibilità l'abbia persa da molto tempo in Europa; inoltre i mercati avrebbero reagito positivamente ad un suo allontanamento, magari sostituito da Tremonti, come garanzia di portare avanti la finanziaria. L'unica reale paura del nostro premier è perdere il suo potere...la sua platea. Quindi non concordiamo con Sorgi quando, al termine dell'articolo, scrive che anche il premier, in fondo, ha dato prova di responsabilità. 
Quando il nostro premier si abbronzava a villa Certosa, è arrivato il monito della Merkel che, come scrive Massimo Franco sul Corriere della Sera, Una fiaccola nel buio : "Se non ci fosse stato il monito lanciato lunedi dal cancelliere tedesco, Angela Merkel, forse nemmeno il richiamo di Giorgio Napolitano all'unità avrebbe prodotto gli effetti virtuosi registrati". E' indubbio che l'intervento del cancelliere tedesco ha  avuto un peso, ma siamo certi che è per  Napolitano che l'opposizione "ha compiuto un gesto di responsabilità e di rispetto nei confronti del Quirinale, accettando le misure del governo senza votarle".
Il nostro beneamato Presidente del Consiglio si è limitato ad una breve nota per esortare a stare "'uniti e coesi nell'interesse comune', oscurata da un'insistenza un pò d'ufficio sul governo 'stabile e forte' ".
Ciò denota quanto sia in stato confusionale il nostro premier, perché nessuno mette in dubbio che abbia la maggioranza, ma in questo momento è apparsa assente, nascosta; salvo non riferirsi ai chiassosi leghisti, che si stanno accingendo a prendere in giro i propri elettori, con il trasferimento di surrogati di ministeri. L'Umberto nazionale, riferendosi ai ministeri,  ha detto "il cuore a Roma e il cervello al Nord"...di chi?
Ci accodiamo all'invito di Franco: "gli attacchi di questi giorni confermano l'impossibilità di galleggiare divisi e senza bussola: tanto più per un governo numericamente possente, ma politicamente gracile. L'errore peggiore che potrebbe commettere il centrodestra sarebbe quello di incassare la disponibilità delle opposizioni e poi ricominciare come prima".
Ce lo auguriamo, ma con questo premier e il suo alleato Bossi sarà molto difficile.


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