mercoledì 17 ottobre 2012

Il Pd e il giovane rottamista

Ormai le campagne elettorali sono fatte di slogan e offese; soprattutto, più che di programmi, è necessario far parlare il web o i giornali delle cialtronate: fanno più notizia delle tribolazioni quotidiane della gente comune. Renzi contro D'Alema, D'Alema contro Renzi, Grillo che si trasforma in psicologo e sentenzia che Renzi è colto da "invidia penis"...in effetti ha ragione Paolo Bonolis quando dice che Berlusconi ha rintontito gli italiani: intendendo con ciò anche i giornalisti...perché la casta e i politicanti lo sono da tempo ( almeno la maggioranza!). Le stupidaggini non meritano post o articoli, al massimo una battuta alla Littizzetto "Invidia del pene? No, al massimo un po' di nostalgia". Poi si scriva di cose serie!

Certo, Renzi sapeva bene cosa si sarebbe aspettato, visto che si presentava come il "rottamista" della politica. In genere si rottama per recuperare la parti metalliche (Devoto-Oli), mentre per lui niente sembra recuperabile. Anzi, ha preteso lo scontro frontale con la vecchia guardia evitando di salvare anche ciò che di buono c'era. Naturalmente donando l'elisir della giovinezza a chi sta dalla sua parte...perché il senatore Ichino non è certo un bimbo! Ma per la sua scellerata politica...gli serve assolutamente!
Ma Renzi si conosce, Ichino pure e il Pd che vorrebbero anche! 
Oggi, il vicepresidente del Pd, Ivan Scalfarotto, scrive sul suo blog : "Era giugno 2009, con Pippo Civati e Debora Serracchiani andammo a dare una mano a Matteo Renzi che si candidava a sindaco di Firenze" e a un uomo che gli chiese se era contento di aver fatto da battistrada ad una generazione come quella "senza pensarci su, risposi a quel signore che in effetti mi sentivo un po' come Jesse Jackson, il primo nero a correre per la Casa Bianca. Il candidato il cui ruolo è soprattutto quello di aprire alla possibilità che qualcosa di nuovo e rivoluzionario - un Barak Obama - accada. Oggi [...] coloro che potrebbero realisticamente diventare il nuovo presidente del Consiglio e i nuovi presidenti delle Regioni Lombardia e Friuli Venezia Giulia, mi viene da dire che un'Italia così mi renderebbe molto ottimista e molto orgoglioso".
Vorremmo tranquillizzare Scalfarotto: la rivoluzione di cui parla, è già successa nella vecchia Dc, con la famosa rivolta dei quarantenni; è già avvenuta  nel vecchio Pc, quando fu eletto Berlinguer e scalzò notissimi personaggi; ciò di cui parla era cosa normale, prima che la politica diventasse una forma di arricchimento facile o una scappatoia ai problemi legali. Soprattutto, prima che una gran parte di italiani, abbagliati dalla facile ricchezza e dal verbo del ricco imbonitore si facessero rintontire!
Scalfarotto, ad arte, dimentica che la Serracchiani e Civati non hanno seguito Renzi  e che, forse, avrebbero voluto recuperare una parte di ciò che avrebbero desiderato rottamare. Largo ai giovani? Certamente e con forza, ma questo senza dover rinunciare, per forza, a rimanere un partito di centro-sinistra, più interessato ai lavoratori che non a Marchionne (ops! Dimenticavamo che non siete più amici!); senza dimenticare che non si può rottamare tutto e tutti, tanto per fare terra bruciata e impostare una vera e propria campagna sulla lotta generazionale. 
E' forse per un eccesso giovanile che gli sfugge un particolare importante: Barack Obama, al di là di ciò che ha detto Marchionne nel confronto con Renzi, per gli Usa è stata veramente una novità, quasi un rivoluzione, ma Renzi, di rivoluzionario, non ha neanche il camper...già altri usavano il pullman...a meno che non diventi rivoluzionario, domani, chi fa la campagna elettorale in motorino!
Mentre il centro-destra si impantana sempre più e il centro-sinistra si distrugge in una vera e propria guerra interna, questo governo continua sulla scia del precedente, a rottamare le persone e il welfare: la scuola pubblica langue, ma per quella privata si trovano 233 milioni di euro; i soldi per investire in ricerca e sviluppo non ci sono, ma per comprare aerei  ce ne sono in grande quantità (ma sono impegni presi! E gli impegni con gli italiani?). 
Mentre si chiede rigore e ci si dimentica dell'equità si legge, nella ricerca I bisogni ignorati delle persone con disabilità di Censis e Fondazione Cesare Serono , che in Italia si spendono per gli invalidi 438 euro contro la media europea di 531 euro. La Caritas non è certo un movimento pericoloso e non credibile e se dichiara che  a pagare la crisi sono le categorie più deboli, forse ci si potrebbe anche credere. Inoltre esiste "una grande sproporzione" tra misure economiche e in natura ( beni e servizi), tanto che in quest'ultimo caso il valore pro-capite annuo non raggiunge i 23 euro, meno di un quinto della spesa media europea, che è di 125 euro. Se poi leggiamo i dati relativi all'inserimento lavorativo, verrebbe voglia di rottamare ben altre cose e persone, perché il tasso di occupati (disabili) si ferma al 18,4% tra i 15-44enni e al 17% tra i 45-64enni, mentre in Francia è occupato il 36% dei 45-64enni. Infine, ma non per importanza, il dramma si raggiunge per le persone down (meno di uno su tre lavora dopo i 24 anni), per  gli autistici (il 10% con più di 20 anni) e per le persone colpite da sclerosi multipla  meno della metà per i 45-54enni hanno un lavoro, il 12,9% è disoccupato e il 23,5% è in pensione.
In otto anni sono raddoppiati i precari under 35; i contratti a termine, nel 2011, sono stati il 50% del totale, che è un incremento superiore agli altri paesi europei e non è certo con le fantasie danesi che il senatore Ichino vi porrà rimedio!
Visto che Matteo Renzi non disdegna di cimentarsi a declamare la Divina Commedia, dando sfoggio di una certa cultura, gli ricordiamo che come Alessandro Manzoni ha fatto "un bagno in Arno" per regalarci un'immensa opera come i Promessi Sposi, forse sarebbe bene che lui e i suoi seguaci  facessero un "bagno di umiltà" per tentare regalarci il minimo indispensabile. In caso contrario... neanche recuperando parte della rottamazione ci sarebbe la sua  salvezza!







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