lunedì 30 maggio 2011

Vinti e senza l'onore delle armi

Quando vediamo in televisione i duellanti stringersi la mano dopo un appassionante competizione ci da un certo piacere, perché lo scontro, per quanto appassionato e forte, non deve mai scendere a livello di odio o rancore. Due pugili si danno un'infinità di pugni, ma sono privi di odio e pieni di ardore sportivo, quindi è normale che il vincitore vada ad abbracciare il vinto, magari congratulandosi di essere stato un valido avversario.
 Noi saremmo veramente felici di vedere Pisapia stringere la mano a donna Letizia o De Magistris a Lettieri, ma non ci meraviglieremmo se anche non avvenisse, perché ciò che la destra ha messo in atto in questa campagna delle amministrative non solo è stato di una violenza inaudita, ma pure di un livello di carognaggine inconcepibile. A tali avversari sarebbe giusto non concedere l'onore delle armi, anzi, sarebbe quasi doveroso godersi lo spettacolo della loro sconfitta con animo vendicativo e carognesco, ma non è nel nostro stile. Noi siamo sufficientemente felici di aver vinto, ma senza esaltarci più di tanto, perché è una vittoria parziale, perché a Roma ci sono ancora loro e perché faranno l'impossibile per rendere la vita dura ai nuovi eletti.
No. Non vogliamo infierire, ma non gli concediamo l'onore delle armi. Noi ci mettiamo alla finestra, con panino ben farcito e birra media bionda fresca, a prendere nota degli avvenimenti che stanno accadendo e accadranno in casa della destra, non garantendo imparzialità. Noi non siamo imparziali, ma decisamente di sinistra, "senza cervello" e "coglioni", per cui siamo ampiamente assolti da eventuali eccessi di godimento.
Ci piace registrare la fuga dei "topi dalla  nave che affonda", come Daniela Melchiorre, sottosegretario allo sviluppo economico e presidente dei Liberaldemocratici (ma chi sono?), che si è accorta solo ora di far parte di quella categoria di persone contro i quali il suo "signore" spara fango e infamie da anni.
Ci piace ricordare la presa di distanza dei giullari del Sultano: Ferrara, Pansa, Feltri, Sallusti e Pigi Battista, che per anni si sono battuti per difendere l'indifendibile ed oggi si rendono conto, meglio tardi che mai, che ne va della loro reputazione, sempre che l'abbiano.
Ci crea un certo piacere che De Bortoli dica di Calderoli di non aver mai trovato persona più confusa e in mala fede di lui...noi "coglioni" lo diciamo da tempo e ci meraviglia che un giornalista serio e preparato, come il direttore del Sole 24 Ore, pur sapendolo, gli abbia concesso molte interviste.
Non ci dispiace, anzi, ci crea enorme soddisfazione che Sgarbi, la "cultura impersonificata", si tolga dalle scatole e che finalmente possiamo goderci un periodo di "sana ignoranza". D'altronde, come ha detto il premier, se Bondi è stato linciato per un "muro", non vediamo perché non sia da linciare chi ha chiesto milioni di euro per investire in "cultura" e offre una trasmissione indecente e impresentabile come quella del "rissoso  e arrogante"sindaco di Salemi.
Ci crea vero e proprio godimento il toglierci dai piedi l'indecente uomo dai suoni gutturali, il mancato cantante da piano bar, l'infaticabile scansafatiche, che si è vestito di verde e al grido del "Ce l'ho duro!" ha fatto della politica liquame culturale. Il godimento diventa libidine se lo sconfitto è il verde-nazista Borghezio, per il quale Mladic è un eroe della patria, con i morti che si porta sulle spalle. Borghezio, l'espressione della filosofia-verde, l'uomo per il quale il bon ton è qualcosa da mangiare; "essere" difficilmente catalogabile nella darwiniana evoluzione della specie, per l'utilizzo di espressioni e gesti non rapportabili al genere umano. Ci piacerebbe anche ricordare Castelli, ma l'abbiamo sempre ritenuto una "puntina del giradischi verde".
Un pensiero particolare lo dobbiamo alla signora del Pdl, elegante e signorile nei modi e nei gesti; preparata e raffinata interlocutrice; donna dalle idee chiare e coerenti, insomma la donna che rappresenta la peggior destra: Daniela Santanché. La donna che accusava il suo "padrone" di considerare  le donne solo se orizzontali...e ci fermiamo perché c'è una domanda che continua a girarci in testa, ma abbiamo troppo senso del pudore per poterla formulare. Abbiamo troppa stima e considerazione delle donne, per considerare tale signora una vera "donna".
Ce ne sono tanti altri ai quali va il nostro pensiero: ai vari Cicchitto, Lupi ( che strana storia quella dei Ciellini!...ai quali vorremmo chiedere che senso hanno della politica e della morale!); Gelmini, che nella storia del nostro Paese sarà ricordata come il peggiore e meno istruito ministro dell'istruzione; Alfano, l'unico ministro della  giustizia con monomandato: difendere il suo Padrone; Tremonti, il ministro dei conti che non tornano mai. L'elenco sarebbe troppo lungo e ci impegneremo a farlo quando vinceremo le politiche. Adesso godiamoci la vittoria, ma rimbocchiamoci le maniche, perché c'è da lavorare molto e seriamente.



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