martedì 24 maggio 2011

Tremonti e il pensiero padano

Sacconi, ministro del nostro governo, e amico di Tremonti dice che "senza ripresa e nessuna maggiore produzione di ricchezza una parte della popolazione potrebbe ritrovarsi sotto il livello di povertà ed ovviamente dobbiamo evitarlo". Persino Sacconi se n'è accorto!
Il rapporto Istat presenta una situazione dell'Italia a livello di disastro, con circa un quarto degli italiani ( 24,7% della popolazione, più o meno 15 milioni) che "sperimenta il rischio  di povertà o di esclusione sociale". Un dato superiore alla media europea, che è del 23,1%




Il tasso di crescita dell'economia è del tutto insoddisfacente e l'occupazione si concentra prevalentemente nei servizi, con basso contenuto professionale. Ciò implica, a parità di condizioni, un sottoutilizzo del capitale umano, guadagni più bassi e minori prospettive di futuro. Lo zoccolo duro  della disoccupazione è di circa due milioni di disoccupati, ai quali dobbiamo aggiungere i due milioni di scoraggiati e i due milioni di Neet. Dovremmo parlare anche degli obiettivi della Strategia Europa 2020 (che sostituisce quella di Lisbona), ma più che obiettivi ci appaiono come miraggi, soprattutto se guardiamo all'istruzione: nel 2020 il 40% dei 30-34enni deve avere un'istruzione universitaria o equivalente, ed oggi ci attestiamo al 19,8%, con una media europea del 32,3%. Gli abbandoni scolastici prematuri dovrebbero essere contenuti al di sotto del 10%, con una media attuale europea del 14,4% e italiana del 18,8%
Sempre secondo i dati Istat "nel decennio 2001-2010 l'Italia ha realizzato la performance di crescita peggiore tra tutti i paesi dell'Unione europea".
L'agenzia di rating Standard & Poor's ha annunciato che l'outlook per l'Italia è passato da "stabile" a "negativo"...e che la nostra economia è a rischio. Inoltre solleva dubbi circa la possibilità dell'Italia di riuscire a sostenere i propri debiti, soprattutto per l'incapacità del nostro Paese di crescere e compiere riforme: da più di 15 anni l'Italia cresce più lentamente dei suoi partner europei e la tendenza all'appiattimento sulla crescita zero si è accentuata negli ultimi dieci anni.
Ci eravamo preparati una catasta di dati ufficiali da Istat, Ocse, Censis, Banca d'Italia e Confindustria, per controbattere all'infelice battuta di Tremonti, ma non faremmo che ripetere ciò che tutti i giornali, blog, siti specializzati ci stanno propinando in questi giorni. 
Davanti a questa modestissima, incompleta e superficiale sintesi un ministro con un minimo di dignità avrebbe glissato ogni considerazione, ma non il nostro Tremonti leghista: " So che ci sono poveri (ed è già notevole!) ma francamente credo che quella rappresentazione (dell'Istat) sia discutibile. Tutte le statistiche dicono che in questo decennio la ricchezza non è scesa ma è salita".
Francamente ci piacerebbe dargli credito, ma non riusciamo a capire di che ricchezza parla e, soprattutto, a quali statistiche faccia riferimento. Certo, se si riferisce alla ricchezza del suo "padrone" non abbiamo dubbi; come non li abbiamo se il riferimento include tutta quella massa inutile di lavoratori parcheggiati alla Camera e al Senato, che invece di interessarsi delle cose della gente comune, si dedica al proprio arricchimento personale o agli interessi del proprio leader; oppure, tanto per far trascorrere il tempo, dei lati B. più belli delle donne del Pdl.
Se confrontiamo il "pensiero verde" di Bossi, circa il trasloco di ministeri al Nord, senza avere la minima conoscenza dei costi da sostenere e neanche la pur minima idea da dove cominciare, perché per "esso" il tutto è un banalissimo spot elettorale, con le considerazioni del ministro "verde" dell'economia....allora è matematico che il "pensiero verde", condito con l'eloquenza del "fine dicitore" Borghezio, dell'astuzia strategico-militare di Castelli (quello dei fucili facili!), della giovanile forza propulsiva di Renzo Bossi e del sostegno di tutta la schiera dei coltivatori diretti della politica, capitanati da Calderoli, porterà a sicura rovina la destra. Con nostro immenso piacere, ma, crediamo, anche delle centinaia di migliaia di cittadini di destra...ma intelligenti!

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