mercoledì 6 febbraio 2013

Anche gli italiani "nel loro piccolo si incazzano"

Ormai Berlusconi i soldi li moltiplica come i pani e i pesci (d'altronde se qualcuno l'ha già fatto...lo farà anche lui!) Nel suo genere (sic!) è imbattibile...imprendibile...unico!
Bersani, che non riesce a starsene da una parte a tentare di fare e dire cose senza dover sempre rincorrere l'uomo d'Arcore, ha promesso 10 miliardi di euro per 5 anni per l'arretrato della pubblica amministrazione verso le imprese. 
Chiaramente questa seconda sarebbe sicuramente più sensata, non solo perché potrebbe rimettere in sesto delle aziende e (forse!) in moto il lavoro, ma, soprattutto, perché lo Stato è insolvente e fra due aziende private ci sarebbero già i tribunali all'opera.

 Sono soldi che lo Stato deve a fronte di un lavoro effettuato, senza i quali molti lavoratori si sono trovati disoccupati e gli imprenditori si sono trovati nella disperazione! Sempre che lo faccia, si ricordi, comunque, che quei soldi devono essere dati...non sono un regalo!
La cosa strana, durante le campagne elettorali, è la capacità dei nostri eroi di trovare soldi e nelle forme così semplici e banali...che fa veramente imbestialire pensare che fino ad oggi hanno affamato migliaia di persone senza muovere un dito! 
Certo però una domanda sorge spontanea: "Una promessa, contabilizzata, per i disoccupati, i giovani, la scuola, la sanità e le pensioni...farla.. no?" 
Macché, sono tranquilli, perché le promesse costano niente e gli italiani si dimenticano presto...altrimenti non ci si spiega come ci siano ancora tanti che votano Berlusconi! 
L'ex presidente del Consiglio, nonché miglior imprenditore del dopo guerra, nonché il miglior statista della storia italiana e nonché (di nuovo!) l'uomo che il mondo ci invidia lo si conosce e si sa che che è un uomo di spettacolo...Bersani, al massimo, è coautore di Crozza, da lui ci si aspetterebbe qualcosa di buono. Dal segretario del Pd si pretende che la priorità assoluta torni ad essere il lavoro e i lavoratori.
Forse è per questo che non è male ricordargli alcune statistiche, che non sono fra le peggiori lette, ma nell'insieme danno il segno della tragicità del momento. Spesso i politici sono distratti dai loro interessi e sono talmente in alto che ciò che succede in basso gli sfugge.
Secondo un'indagine della Confcommercio, a dicembre 2012 i consumi sono diminuiti del 2,7% in termini tendenziali e aumentati dello 0,2% rispetto al mese precedente. L'anno scorso si è chiuso con la peggior contrazione dalla nascita dell'indice nel 2000. Sempre a dicembre si sono persi 100mila posti di lavoro, rispetto a novembre; e dal luglio 2012 la riduzione supera le 270mila unità, mentre il tasso di  disoccupazione si attesta stabilmente sopra l'11%. I dati relativi alla disoccupazione dei giovani la tralasciamo, ma non perché li riteniamo minori...ma solo per una questione di pudore e di vergogna infinita! Scrivere percentuali vicine al 37% è semplicemente indecente!
Secondo i dati Istat, nel 2011 il reddito disponibile per abitante si attestava a 20.800 euro al Nord, 19.300 al Centro e 13.400 al Mezzogiorno (25,5% in meno della media nazionale).
Secondo uno studio di settore, cresce a dismisura la domanda di chi cerca una stanza in casa altrui, passando dal 9% al 18% del 2012. La cosa particolare, però, è che l'aumento è stato incrementato dai lavoratori che, per la prima volta, hanno superato gli studenti! Infine, tanto per confermare ciò che già si sa, ma che non fa male ricordare, sempre più ragazzi tra i 25 e i 34 anni vivono con i propri genitori. Qualche politico attento troverà la scusante che è un fenomeno che sta diventando internazionale, dimenticandosi che da noi, ormai, è un fenomeno cronico da anni!
Qualche numero, neppure dei più tragici, solo per ricordare che se non si ricomincia con il lavoro e con i lavoratori...se si fanno promesse e non si mantengono...se i soldi ci sono solo in campagna elettorale...se si creano attese e si disattendono...se le persone si faranno stare ancora per lungo tempo in bilico sul baratro... è bene che si sappia, appropriandoci del titolo del libro di Vignali-Mozzati-Molinari, che anche gli italiani "nel loro piccolo si incazzano"!


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