martedì 15 gennaio 2013

Pensieri sparsi

Da uno studio promosso dalla regione Veneto e dal Cpv (Centro produttività veneto) di Vicenza e condotto dal dipartimento di Management dell'Università Ca' Foscari Venezia, L'imprenditoria giovanile in Veneto: dimensioni del fenomeno, performance aziendali e percorsi di policy,  si rileva che nel giro di 5 anni, 2006/2011, gli imprenditori under 35 sono calati del 16% (-64mila in termini assoluti) e il Veneto è fanalino di coda con il suo -23%.
Di per sé il dato è in linea con la situazione attuale, ma c'è un elemento che sarebbe da sottoporre a studio: riguarda il -23% relativo al Veneto, che è una contro tendenza storica, in quanto in questa regione i giovani hanno sempre rinunciato allo studio pur di lavorare. Tutto ciò denota quanto sia veramente grave questa crisi. Eppure la loro maggior preparazione scolastica, la maggior confidenza del web, dell'utilizzo del computer e la facilità giovanile di aggregarsi dovrebbe dare loro maggiori opportunità: a differenza del lavoro dipendente, nel quale si distinguono i protetti dai precari, in questo caso la differenza è data esclusivamente dalle capacità personali, dalla volontà e da una certa dose di fortuna, perché quando il lavoro manca la cosa migliore è crearselo. Ma crearselo come! 
I governi, ormai, stanno cedendo progressivamente sovranità non solo economica, ma anche politica, ai grandi gruppi finanziari e i politici cercano i loro interlocutori solo nella grande industria: prioritario è salvare le banche e i gruppi di controllo delle stesse. Bisogna salvare chi ha creato la crisi...questa è la follia! Luciano Gallino chiama tutto ciò "povertà della politica"...forse sarebbe meglio parlare della messa in mora della moralità.  C'è un mondo enorme di artigiani, micro, piccole e medie industrie che deve togliersi le castagne dal fuoco e non hanno neanche un misero paio di guanti di cotone per non bruciarsi e chissà se Monti e Marchionne avevano già parlato nel loro pomposo incontro della richiesta di cassa integrazione straordinaria, dall'11 febbraio 2013 al 31 dicembre 2014, per la ristrutturazione dello stabilimento di Melfi. Che strana concezione di neo-liberismo che ha l'ad di Fiat! L'azienda per cui lavoro, di dimensioni medie, per far fronte alla crisi ha fatto notevoli investimenti; ha fatto impianti nuovi; ha chiesto ai lavoratori, ricompensandoli, sacrifici per fare il trasloco in un nuovo fabbricato e non perdere la produzione...senza un'ora di Cig, senza utilizzare forzatamente le ferie o quant'altro...ma la mia azienda è diversa! Non ha il potere del ricatto e vive di quel che fa; non ha gli appoggi e la riverenza dei politici, ma la forza del suo lavoro e dei suoi lavoratori. Ma per una così ce ne sono tante in difficoltà ed allora...è il mercato ragazzi! La mano invisibile che ben gestisce e distribuisce...e chissà perché sempre più ad un 10% più ricco!
C'è un paese in frantumi, una povertà galoppante e una gioventù senza futuro, ma ci sono urgenze superiori. Bersani si allea o no con Monti e Casini? Che dirà Vendola? E Ingroia farà arrabbiare ancora il Pd? Berlusconi deve fare le sue sceneggiate (o burlesque?), che è l'unico sistema per richiamare i suoi stolti a raccolta e fra le tante bugie gli è scappato detto che chi sarà eletto dovrà essere con la fedina penale pulita...va beh, al limite si bloccheranno i processi o si farà qualche leggina ad hoc! E la Lega? Adesso, con Maroni, è meglio: lui prende la Lombardia e si vende per l'Italia! E il popolo verde? Ma chi se ne frega! E il menestrello della nuova  era politica? E' un buon Grillo...parlante! Monti tenta il difficile compito di ricostruire il partito dello scudo con la croce, ma credo che quest'ultima gli italiani l'abbiano già...sulle spalle!
Questa è la nostra politica: niente di nuovo; la stessa di sempre; incapace di parlare della e per la gente; lo stesso modo di riempire le liste con i parenti, gli amici e gli amici degli amici e pure lo stesso linguaggio. 
James Wolfensohn, ex presidente della banca Mondiale, sosteneva che quando una metà del mondo all'ora di pranzo guarda in tv l'altra metà che sta morendo di fame, la civiltà è giunta alla fine. In Italia, oltre ai poveri, il 41% delle persone non riesce ad arrivare a fine mese...

Nessun commento:

Posta un commento