martedì 20 novembre 2012

La normale follia quotidiana

Il presidente del Consiglio, Mario Monti, ha dichiarato che il suo "governo ha evitato il disastro totale" : chissà per quale  strano motivo avevamo la convinzione che fossero stati i lavoratori a raggiungere tale obiettivo, con i loro sacrifici; gli uomini, le donne e i giovani che hanno subito la disoccupazione o la mancanza di lavoro; l'aumento spropositato dei poveri, le pensioni da miseria per molti anziani e l'allungamento della pensione per chi ancora lavora.
Pur con le dovute distanze da Berlusconi, quando dichiarava di essere il miglior politico degli ultimi 150anni o che era riuscito a ridare credibilità internazionale all'Italia, pure Monti, nel fare marketing a Dubai non è stato da meno: "il pacchetto di riforme ha significatamente modernizzato la Pa, rafforzato la cornice legale, incrementato la competizione e reso il lavoro e l'economia più flessibile e dinamica"! Ma davvero gli arabi ci credono? Nel mio lavoro non sopporto gli agenti di commercio che vogliono far passare i loro prodotti come i migliori del mondo e, soprattutto, che le sparino troppo grosse...per ciò che realmente hanno a disposizione!
Speriamo che a Dubai non leggano i giornali italiani!
Certamente i dati riportati non sono esclusiva causa del Professore, ma certo gli ha dato un notevole sostegno a valorizzarli: secondo il rapporto sulla povertà, stilato dalla Caritas, negli ultimi dieci anni i poveri "cronici" sono quadruplicati (si tratta dei poveri che  si rivolgono all'assistenza per almeno due anni consecutivi); nel 2002 erano il 16% sul totale ed oggi sono il 40%; i due terzi sono rappresentati dalle donne; gli stranieri il 73,5% e le persone colpite sono in maggioranza in età lavorativa (25-54 anni).
A ciò si aggiunga che il 52% dei pensionati, pari a 7,2 milioni di persone, percepiscono una pensione inferiore ai mille euro e che l'occupazione per gli under 30 è in calo dell'11,3%. L'apprendistato, che doveva essere il nuovo strumento di introduzione dei giovani nel mondo del lavoro, è calato del 14,6%. La spesa per gli ammortizzatori sociali, nel 2011, è stata di 19,1 miliardi di euro con un calo dell'1,7% rispetto al 2010. E' doveroso precisare che i dati riportati sono stati estratti dal bilancio sociale del biennio 2009-2011, redatto dall'Inps.
Ci scuserà il premier se dubitiamo circa la modernità del Paese e la cornice legale, ma condividiamo sulla flessibilità del lavoro e dell'economia...tanto flessibili...che le oscillazioni non ci permettono di vederle! 
Per fortuna che il Paese è attraversato da una ventata di "nuovo" e se, da una parte, abbiamo visto un centro sinistra vivace con i suoi cinque eroi, dall'altra, abbiamo un centro destra vivacissimo, con i suoi 11 candidati...scusate...dieci, perché la Mussolini si è ritirata in quanto ritiene le primarie una "squallida resa dei conti". Non è né carino né simpatico guardare in casa d'altri, ma diventa terapeutico vedere che agli altri, tutto sommato, va peggio! D'altronde basta dare un'occhiata ai nomi per rendersene conto: Sgarbi, Santanchè, Meloni, Alfano, Samorì, Biancofiore (quella per cui la povertà non esiste perché tutti, la mattina, si prendono il cappuccino), Galan (l'uomo per ogni stagione...partito!), Crosetto Cattaneo e Proto (che ritiene Cicchitto, Gasparri e La Russa importanti perché..."Chi ti indica dove sono i cessi a Montecitorio?).
Infine siamo curiosi e in attesa, sinceramente, di vedere quale forma prenderà il Quarto polo, al quale hanno aderito noti esponenti e studiosi di sinistra, anche se non neghiamo la malignità di vedere quanto tempo trascorrerà prima che arrivino a litigare e dividersi. In effetti servirebbe...meglio...potrebbe servire!
Noi italiani siamo talmente presi dai nostri problemi, che a mala pena abbiamo avuto il tempo di dividerci, come sempre, tra pro-palestinesi e pro-israeliani e ci sfugge o si evidenzia poco che la follia degli adulti uccide molti bambini innocenti! Passa in secondo piano che la "modernità", tanto cara al finanz-capitalismo, produce 215 milioni di minori che sono costretti a lavorare. E se è vero che la maggioranza di questi bambini, hanno il solo torto di essere nati in paesi che si chiamano Nepal, India, Bangladesh o Pakistan, è pur vero che sono circa 400.000 i minori che lavorano in Italia, facendo primeggiare nel vergognoso primato regioni come la Campania, la Sicilia, la Puglia e la Lombardia. Si pensi che nella nostra bella capitale, per quanto riferiscono i dati di Save the Children, 40 minori su 62 lavorano da 6 a 9 ore al giorno; che solo nella provincia di Reggio Calabria lavorano oltre 2 mila bambini nell'agricoltura; a Napoli sono 40mila, con un incremento del 12%, i ragazzi sfruttati...pure dalla camorra (alla grazia della cornice di legalità!).
E' stato stimato che, a livello mondiale, il costo  per rendere l'istruzione un diritto per tutti i bambini sarebbe pari a diecimila miliardi di dollari...pari al costo sostenuto oggi per quattro giorni di spese militari! 
 Qualcuno si chiederà che cosa c'entri l'istruzione con lo sfruttamento! In fondo, come disse il nostro buon Tremonti, "Con l'istruzione non si mangia"! Fedeli al credo che un popolo istruito è un popolo libero e consapevoli che la "causa principale del lavoro minorile è la povertà, l'unico antidoto appare l'istruzione".
Ma abbiamo molti e importanti problemi da risolvere e, soprattutto, dobbiamo decidere quale futuro politico dobbiamo darci e quali marionette far stare nel teatrino, per cui bambini pazientate ancora un po'! 




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