giovedì 31 maggio 2012

Dove andremo a finire!

Quest'oggi, al Senato, si è compiuto il primo scempio dell'articolo 18. Adesso rimaniamo in attesa di vedere cosa succederà alla Camera e quale forza potranno avere i partiti così detti dell'opposizione per correggere un errore che gli potrebbe costare molto caro. Al di là del solo rigore, che già tanto male ha fatto, si aggiungerà una beffa che cancellerà le pur piccole rimanenze di credibilità verso i partiti. 
Il problema Grillo è una sciocchezza se dovesse essere abolito l'articolo 18 e se non sortisse i desiderata di chi l'ha proposto. Sarebbe una miccia a disposizione di chiunque la volesse accendere. Se il centro-sinistra non darà segnali adeguati e certi di voler contrastare con tutte le forze tale soppressione, la sensazione è che ciò segnerà irrimediabilmente la sua fine.
Chi ha a cuore i lavoratori e il lavoro non può accettare l'idea che possa esistere una disoccupazione e una povertà "naturale", tipico di chi si libera la coscienza dicendo di aver fatto il massimo e che, tutto sommato, la maggioranza delle persone lavorano. La maggioranza! Quale maggioranza può considerarsi eticamente corretta, visto che oscilla dal 51% al 99%? 
La riforma del lavoro, voluta dalla ministra Fornero, è solo una prova di forza e un'ennesima bordata ai diritti dei lavoratori; è l'ennesima riprova che la rivincita del capitale sul lavoro, iniziata negli anni'70, sta diventando una vittoria schiacciante. Vinta questa fondamentale battaglia, le altre sono solo schermaglie. 
E' difficile capire come aiuterà l'abolizione dell'articolo 18 nella battaglia contro lo schiavismo perpetrato ancora oggi nel nostro Paese a danno degli immigrati. E' di questi giorni l'arresto di 16  che sfruttavano il lavoro di immigrati, facendoli vivere in condizioni disumane, ammassandoli in catapecchie senza acqua ed energia elettrica; dando loro 20/25 euro al giorno, decurtandogli le spese di vitto, alloggio e di trasporto nei campi. Questa era una battaglia da portare avanti!
Dovrà spiegare il Governo come risolverà, senza articolo 18, la continua crescita del popolo dei nostri connazionali all'estero. A dire il vero ha penosamente tentato di spiegarlo, convincendoci ancora di più che non sanno neanche loro dove andranno a parare. Ha tentato, Mario Monti, di spiegare ai giovani che è necessario che continuino a sognare, ma il premier non ha mai subito la tragedia della mancanza del lavoro (forse neanche suo figlio) e non può sapere che ti toglie ogni speranza...figurarsi se ti concede di fare sogni sul tuo futuro, visto che non riesci neanche a vivere il presente! Secondo il "Rapporto italiani nel mondo 2012", presentato dalla Fondazione Migrantes, nel 2011 si tratta di 4,2 milioni di persone. Ma la cosa che maggiormente colpisce è che il 25% (poco più di un milione) hanno un'età compresa tra i 35 e i 49 anni, rendendo l'Italia non solo priva dei suoi giovani, ma ancora più vecchia. Questa era una battaglia investendo in nuovi posti di lavoro.
Se cancellando l'articolo 18 si potesse non leggere più che  in Italia il 15,9% dei bimbi è in povertà , forse ne varrebbe la pena, ma sia chi scrive e sia chi legge, tanto meno chi amministra, sa benissimo che non sarà mai così. Semmai il contrario! Secondo il rapporto dell'Unicef il 13,3% dei minori vive in una condizione di deprivazione materiale. Il nostro Paese è 29° sui 35 paesi più ricchi al mondo....ma noi siamo nel G-8! Questa era una battaglia da portare avanti e con urgenza.  Non serve riempirsi la bocca di buone e belle parole, sempre pronte per le occasioni ufficiali e sempre uguali, qualsiasi sia il governo o il premier di turno: "Proteggere l'infanzia dalla povertà è un dovere morale che dovrebbe essere fra le priorità di ogni governo, perché i bambini e gli adolescenti di oggi saranno i cittadini di domani" ...quante volte si sentono dire!... "Compromettere il loro avvenire vuol dire minare le basi e il futuro stesso della nostra società".
Ci piacerebbe essere vicini al presidente del Consiglio, mettergli una mano sulla spalla e dirgli: "Tranquillo Presidente, visti gli ultimi dati sull'immigrazione giovanile, al limite, miniamo le società dei paesi esteri"!

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