lunedì 28 maggio 2012

Giovani: che non sia solo una questione di stile.

Quando a Berlusconi chiesero quali fossero gli strumenti per risolvere il problema della disoccupazione giovanile, propose ai giovani di trovarsi una donna ricca. Una soluzione come tante, certo, non di stile, anzi, come direbbero dalle mie parti, poco elegante...quasi come mettere la cravatta al maiale!
A parte la battuta infelice, comunque, non fece veramente niente!...salvo che non fossero escort laureate con il massimo dei voti, che conoscessero almeno due lingue e che fossero molto belle. Solo per una questione di estetica...le vecchie, poi quelle di sinistra, puzzano!
Almeno Mario Monti ha stile.
Si preoccupa di informare i giovani che non sono soli e che il governo, quando potrà, li aiuterà!
Si rende conto che lo scenario provocato dalla crisi è catastrofico; li tranquillizza promettendo 8 miliardi di euro contro la disoccupazione giovanile, purché il merito "diventi la parola d'ordine". 
Promette una distribuzione più equa delle risorse e, grazie alla riforma del mercato del lavoro, potranno avere la libertà di scegliersi il lavoro che vogliono. Questo è un enigma...ma l'ha detto! Oddio, ha detto anche che la riforma del lavoro è stata effettuata con obiettivi di flexsecurity e magari spiegherà meglio la prossima volta in cosa consista, ma ha spiegato che è stata effettuata secondo le indicazioni dell'Ocse e del Fmi...ecco forse il motivo per cui non è stata capita!
Ha spiegato loro che le attuali e disagiate condizioni in cui versano dipende anche dalle mancate strategie di rigore all'epoca dell'introduzione dell'euro, ma neanche un cenno allo sperpero dei soldi della classe politica, all'evasione fiscale, all'economia illegale, ai capitali portati all'estero e alla corruzione. E' mancato solo il rigore!
Termina con un'esortazione di grande livello : "Ci tengo a dirvi che le minori certezze non significano necessariamente minori opportunità, e avere un sogno in tasca è più bello e forte degli incentivi".
Indubbiamente smettere di sognare è un po' morire...ma la vita non può essere solo un sogno. Credere di poter realizzare il proprio sogno è una forte spinta a fare, ma se non si creano opportunità e non si trovano soluzioni alla crisi, si rischia che i sogni rimangano chiusi nel cassetto! Sognare non costa niente...
Un'ultima esortazione la fa chi scrive al premier Monti: faccia che i più meritevoli non rimangano a lungo a sognare, ma stia attento anche ai meno capaci, perché anche loro hanno diritto a lavorare, oltre che a sognare. Non solo si richiama l'attenzione a non ritornare all'istruzione d'élite, ma non li illuda di sogni senza offrire valide e realistiche opportunità di lavoro; investa nella loro conoscenza e giovinezza; ricrei lo spirito di ottimismo necessario per conquistarsi la vita e il futuro, ...sempre che non debba chiedere il permesso all'Ocse e al Fmi!








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