giovedì 13 ottobre 2011

Che disperazione!

Quasi mai il Presidente della Repubblica ha sbagliato i suoi richiami e mai come questa volta è stato utile sollecitare il presidente del consiglio  a dimostrare di essere in grado di dare risposte credibili. Senza contare che era necessario dare fine all'assurdo e ridicolo balletto di viltà politica a cui ci aveva abituato questa maggioranza: mettere in difficoltà l'esecutivo, quando il voto era segreto e dare la maggioranza quando era palese.
Che è una maggioranza di governo ormai allo sbando è evidente, al di là che domani riesca ad ottenere la fiducia, legata più al mantenimento delle poltrone, in quanto consapevoli che molti di loro non potranno più contare sull'appoggio del premier, qualora si dovesse tornare alle urne.
L'evidenza è data dalla superficialità dimostrata nel gestire la votazione di un'importante legge e, soprattutto, nel ritenere che ciò che è accaduto  sia stato un incidente tecnico, non valutandone gli aspetti giuridici oltre che politici. Sta di fatto, comunque, come scrive Michele Ainis sul Corriere della Sera, che la legge di bilancio "tocca al cuore il rapporto fiduciario. Se viene respinta, significa che le Camere disapprovano l'indirizzo politico dell'esecutivo. Anche quando respingono il rendiconto consuntivo, certo. Perché in tale circostanza è come se gli imputassero d'aver tradito gli accordi contenuti nel bilancio di previsione approvato l'anno prima. O, peggio ancora, d'aver proposto dati falsi".
Che Paese strano è il nostro, dove un presidente del consiglio, che avrebbe dovuto dimettersi per "l'incidente tecnico", si presenta alla Camera con un discorso "vuoto", senza scatti di orgoglio e senza contenuti credibili, ma solo per ribadire concetti e frasi che si sentono da anni, come litanie. Il nostro è un Paese dove Luca Cordero di Montezemolo sembra più a sinistra di Bersani, quando "sembra capire gli indignados". Dove la sinistra, che chiede a gran voce le dimissioni di questo governo incapace di prendere delle decisioni coraggiose, battibecca con i radicali e, forse, riesce a comprendere che non possono essere alleati credibili; che non riesce a darsi una struttura governativa; che ancora non ha un serio programma di governo. L'unica cosa che è riuscita a fare, e concordiamo con Renzi, è disertare l'aula...e allora? Che rilevanza potrà mai avere? Noi speriamo, e lo diciamo con amarezza, visti i nostri precedenti politici, che i giovani come Civati e compagni ci salvino da questi ingessati e mummificati gerarchi preistorici. Il problema non è il Pd, Sel, Idv e altri, ma sono gli uomini che li rappresentano...sono impresentabili e senza i dovuti attributi. Non serve solo strillare e offendere, anzi, è deleterio, perché stanca anche sentire sempre cose "contro Berlusconi", invece farebbe piacere, e molto, sentire cosa si vorrebbe fare, con chi  e quali sono i traguardi che si vorrebbero raggiungere. Magari non sarebbe male sentir dire anche come raggiungerli, tanto per assumersi la responsabilità e quel minimo di credibilità necessaria per convincere gli indecisi a dare il proprio voto.
A noi pare che questi signori, troppo chiusi nei loro palazzi, si siano dimenticati di come si sta fuori; di come la gente soffra quotidianamente la crisi, che cosparge a piene mani la povertà. Fuori c'è disperazione, affanno e ansia per il futuro; fuori non si chiede di essere capiti, ma di essere ascoltati. Ma ascoltati da chi? Se dopo 17 minuti di discorso di Berlusconi e un'ora scarsa di discussione, alla replica del premier molti parlamentari del Pdl erano assenti dalla Camera e anche diversi vuoti erano al banco del governo, forse perché stanchi o annoiati oppure, ed è più probabile, perché non gliene poteva fregar di meno. 
Il presidente Napolitano, che partecipava al simposio Cotec a Genova, ha incontrato gli operai di Fincantieri e ha lanciato il suo ennesimo monito alla politica:"Questo Paese deve tornare a fare politica industriale come in passato". E, aggiungiamo noi, deve guardare ai giovani e alla scuola, se vuole avere ancora un futuro, perché, come scrive il prof. Ilvo Diamanti : "Ragazzi studiate! Meglio precari oggi che servi per sempre".




2 commenti:

  1. Caro Idelbo,
    condivido tutto ciò che lei scrive e sono pieno di amarezza soprattutto per il futuro di questo disgraziato, bellissimo paese.
    Ma devo dire che il berlusconismo ha attecchito in Italia perché troppi italiani non hanno il senso dello stato, del decoro e della dignità. Perché in Inghilterra un ministro si dimette appena "una macchia offusca la sua immagine"? Certamente perché sa che il popolo britannico non tollererebbe la sua presenza un solo giorno di più.
    Qui i nostri politici osano tutto convinti,a ragione, che il cittadino comune o ha il pelo sullo stomaco o è una pecora o pensa solo al "suo particulare" (ricordiamo il familismo amorale di cui parla Edward C. Banfield).
    Non ci resta che sperare nelle nuove generazioni ma temo che la nostra malattia sia ormai cronica.
    W

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  2. Io nutro molta speranza nei giovani! Anzi, con sincerità, è l'unica speranza che coltivo con passione. Tanto che spero che i giovani come Civati riescano a prendere in mano il Pd!

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