domenica 16 ottobre 2011

La violenza non è degli indignados!

Avevamo preparato un post sulla manifestazione di ieri, ma abbiamo cambiato idea dopo gli scontri a cui abbiamo assistito. In tantissime città del mondo  si sono svolti cortei degli indignados, ma nessuna di queste ha visto la violenza di Roma. Perché? Perché solo a Roma è stato possibile permettere a poche centinaia di violenti di tentare di delegittimare una manifestazione pacifica? Ma chi sono questo black blockers, che agiscono impunemente in ogni manifestazione, senza che la polizia riesca a intervenire preventivamente? Qualche dubbio ci assale e forse il Viminale dovrebbe saper dare qualche risposta. Ieri abbiamo visto la polizia da una parte, i manifestanti dall'altra e nel mezzo questi violenti a sfare e disfare ogni cosa.
 
Il dubbio che ci assale è legato al fatto che questi "violenti" siano manipolati ad arte ( da chi?), affinché ogni manifestazione venga riconosciuta come fonte di violenze. Ci sono strane foto su facebook, di strani personaggi in borghese, che assistono questi individui mentre sfasciano vetrine e sembra quasi che controllino e dirigano i lavori di demolizione. Non è possibile che la polizia non riesca a tener testa a pochi criminali e che non se ne riesca a prendere neanche uno! Impossibile se non c'è una qualche forma di connivenza! Solo in Italia, perché?
Noi non daremo spazio ai violenti, che delegittimano una giusta indignazione, e non vogliamo far parte del coro di chi, oggi, fa di ogni erba un fascio. Gli indignados sono una cosa e i black blochers un'altra: i primi esprimono indignazione contro la finanza, il mal governo, esigono avere una speranza di futuro ; i secondi, ben guidati e organizzati, sono l'espressione della violenza pura, usata ad arte da chi comanda.
Ai primi, rubando un frase di a Mario Calabresi su La stampa, diciamo "Il futuro esiste se ve lo costruite con speranza e tenacia e se non ve lo fate scippare da chi non crede in nulla".


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