venerdì 28 ottobre 2011

Caro presidente, ci racconti una favola.

Non vogliamo parlare dell'ennesima figura barbina fatta dal premier, quando ha approfittato della sua personale trasmissione, Porta a Porta, per annunciare agli italiani che la Merkel le aveva chiesto scusa...poi, poco dopo, il portavoce della cancelliera smentisce categoricamente. Vogliamo parlare della lettera inviata all'Ue, del libro delle favole per i pochi italiani ancora addormentati, dei sogni non avverati in diciotto anni e promessi in pochi mesi.Vuole convincere gli italiani che la Ue gli ha dato credito...e come poteva diversamente?
Era un atto dovuto! Non potevano screditare (!?!) l'Italia e, tanto meno, il suo premier, pena il disastro per l'Eurropa. Gli hanno solo dato tempo. Com'è credibile una lettera piena di buoni propositi o "fioretti", tanto graditi al nostro presidente del Consiglio, se la stessa non viene avvallata dal ministro Tremonti, che dovrebbe essere il custode dei conti!
Abbiamo perso molto tempo a leggerla, ma l'abbiamo fatto per scrupolo, con il velato desiderio di trovare qualcosa di serio, di fattibile e di nuovo...niente!  Una montagna di belle promesse, composte ad arte, manipolate con cura per dare il senso che almeno in Italia abbiamo qualche politico che sa scrivere bene, che sa articolare concetti seri e che, con governi seri, si potrebbe anche fare qualcosa.  Vogliono risolvere il dualismo Nord-Sud, investire nell'università e nella ricerca...ma basta!...dopo diciotto anni di disastri in otto mesi fanno tutto questo? Le uniche cose che potrebbero e vorrebbero fare riguardano il lavoro (licenziamento facile) e l'innalzamento delle pensioni a 67 anni. Ecco!...Berlusconi è riuscito con una lettera a far riunire i sindacati: sono tutti sul piede di guerra, anche quelli che gli sono stati fedeli e ossequiosi fino a ieri. Libero, dedica la copertina a un premier festoso e la festa gliela fanno i suoi deputati, che stanno raccogliendo le firme per chiedergli di fare un passo indietro. Questa volta, se solo tentano di toccare il lavoro  e le pensioni, il passo indietro glielo farà fare il Paese! Non sarà Bossi a dettare i tempi delle votazioni, anche se vuol far vedere al suo popolo che ancora ce l'ha duro, ma gli italiani, stufi di dover subire i quotidiani morsi della crisi e non leggono sulla famosa lettera alla Ue neanche una frase...due parole...un cenno sul lavoro nero, la corruzione, l'evasione fiscale ecc. L'Italia si salva solo se è possibile licenziare facilmente!
Per il ministro Sacconi : "L'obiettivo è incoraggiare le imprese a crescere ed assumere a tempo indeterminato senza il timore che ove le cose vadano male per l'azienda nel suo insieme, per uno specifico progetto di espansione, per un rapporto di lavoro, si producano grandi difficoltà nel fare il passo indietro". Non nascondiamo che in questi ultimi tempi abbiamo difficoltà a capire cosa dicono, ma in questo caso, sinceramente non capiamo la necessità di questo accordo. Perché oggi che fanno? O usano la Cig o licenziano, sfoltiscono, tagliano, incorporano, si fondono, insomma ne fanno di ogni colore pur di ridurre/aumentare i lavoratori a loro piacimento. 
Le contraddizioni sono all'ordine del giorno per i ministri di questo governo. Al congresso per la giornata mondiale del Risparmio, Draghi dice che "un rilancio duraturo della crescita passa soprattutto per le riforme strutturali da tempo invocate, in larga parte condivise, ma tutt'ora inattuate" e il Presidente Napolitano, nella sua lettera di saluti scrive: "Per l'Italia è obiettivo fondamentale il recupero di uno stabile percorso di crescita della produzione e dell'occupazione, da conseguire congiuntamente a quello non più rinviabile dell'equilibrio strutturale dei conti pubblici e della riduzione del debito". Replica il ministro Tremonti: "Non voglio sembrare ottimista, ma non esiste un grandissimo problema di differenziale di crescita con i paesi europei". Ma se è ottimista, perché non ha firmato la lettera?
Vediamo in breve di cosa può essere ottimista il nostro ministro.
Secondo i dati di Confartigianato, i giovani senza lavoro nella fascia di età tra 15 e 34 anni sono 1.944.000, che è il primato negativo in Europa per i giovani inattivi: 25,9% contro il 15,7% della media Ue.
L'economia sommersa italiana ammonta a 255-275 miliardi di euro, vale a dire tra il 16,3% e il 17,5% della ricchezza prodotta dal Paese, pari a cinque manovre da 54 miliardi (la famosa manovra lacrime e sangue). Naturalmente senza considerare l'economia illegale della criminalità organizzata, né quella informale ( sostanze stupefacenti, evasione fiscale ecc). Al Sud, tanto per abbattere il dualismo Nord-Sud, un lavoratore su dieci  è in nero! Se poi guardiamo alla corruzione, e leggendo i dati ufficiali della Presidenza del Consiglio, si aggira sui 60 miliardi di euro; vale a dire che ogni italiano, compresi i neonati, devono pagare una tassa  di 1000 euro l'anno.  Nella lettera inviata non c'è menzione di cosa si voglia fare.
Volevamo completare il progetto di riduzione del dualismo Nord-Sud con i dati della Svimez: -0,3% di incremento annuo nel decennio 2001-2010 a fronte del +3,5% del Centro -Nord; al Sud due giovani su tre sono disoccupati; se al Centro-Nord la disoccupazione  è del -3,1%, al Sud raggiunge il -5,6%. Quello che soprattutto preoccupa è  la disgregazione del tessuto industriale e la ripresa massiccia dell'emigrazione: tra il 2000 e il 2009 quasi 600mila unità, soprattutto giovani, hanno lasciato i loro paesi, provocando enormi danni circa il trend demografico; nel 2050, gli over 75 cresceranno dagli attuali 8,3% al 18,4%, sorpassando il 16,5% del Centro-Nord; gli under 30 scenderanno dai 7 milioni di oggi ai 5 milioni.
Davanti a questi dati, non capiamo l'ottimismo di Tremonti, tanto meno la lettera/libro dei sogni di Berlusconi, che invece di dedicarsi a cose concrete e realizzabili, entra in aperta campagna elettorale, concentrando l'interesse principale nei sogni del suo ministro Sacconi: le pensioni e il licenziamento facile.  Siamo certi che il Paese reagirà,  che non starà a vedere e subire ancora, anche perché ormai insensibile al canto delle sirene. Seguiamo con entusiasmo la campagna contro la precarietà dei giovani NON+ : "La lotta ai contratti truffa è la prima strategia. Poi garantire a tutti i diritti previsti da Statuto e contratti collettivi". Soprattutto seguiamo con passione il riavvicinamento dei tre sindacati confederali nella battaglia contro il nuovo attacco al lavoro, pensato e scritto, ma difficilmente applicabile, pena la caduta di questo governo. La Casta e i suoi capi non riescono a rinunciare  a nessuno dei loro privilegi, ma chiedono agli italiani sacrifici inderogabili; chiedono agli italiani di stringere la cinghia e loro se le comprano più lunghe. Simone Weil scriveva: "Comandare non rende facile porsi dal punto di vista di chi ubbidisce". Non è certo un loro problema...non saprebbero neanche da dove cominciare! 



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