mercoledì 5 dicembre 2012

Ma Ichino è di sinistra?

Nel post di Jacopo Barigazzi su Linkiesta, per altro interessante, ancora una volta viene richiamato il senatore Ichino e la sua battaglia contro i lavoratori "vampiri" tutelati e i giovani privi di tutele e l'autore si chiede perché il giuslavorista non debba essere considerato di sinistra.
Non solo è odioso alimentare l'assurdo scontro generazionale, ma si trattano gli argomenti  come se non si sapesse realmente il modo di come vengono gestite le cose nel nostro Paese. Quando Ichino parla di "riprofessionalizzazione",  sa veramente come viene fatta in Italia? E' a conoscenza di quali siano i corsi e come vengono gestiti e controllati, senza parlare del grado di qualità che hanno? Basterebbe essere a conoscenza di come viene certificata la "formazione" del moderno sistema  dell'apprendistato! Spesso viene il dubbio che chi fa le leggi non abbia il senso della realtà. Quali sono i mezzi che Ichino propone perché tutto ciò si svolga con i risultati che si aspetta o che, quanto meno, dovrebbero dare? Per quale motivo, Ichino e i suoi sostenitori, cresciuti con il sistema da loro tanto odiato e con il quale si sono ingrassati e riempiti di tutele, non ultima la sicurezza economica raggiunta per essere senatore, oggi non spendono energie e forze per costruire lavoro e creare ricchezza,  anziché limitarsi a distribuire le briciole!?
E' solo una questione di prospettiva...di come si guarda il problema...forse si dovrebbe lottare perché i giovani abbiano "certe tutele" e non cancellarle a chi le ha! 
E' solo questione di prospettiva e di priorità decidere se i soldi servono per dare una vita dignitosa ai tanti o una maggiore ricchezza ai pochi; sperperare fiumi di denaro per salvare la banche, corree della crisi, e non averne più per scuole, ospedali, ricerca e imprese.
E' solo una questione di prospettiva e di equità, se sia giusto "togliere" a chi ha il minimo necessario per vivere, per distribuirlo a chi non ne ha, rischiando di creare una moltitudine di "quasi poveri" e senza niente fare contro l'evasione fiscale, la tassazione dei patrimoni (perché non esiste una mappatura!), la fuga dei capitali all'estero, la corruzione, l'economia sommersa e illegale o contro l'immoralità della finanza.
E' solo una questione di prospettiva e quali debbano essere le lotte da fare...ed è fastidioso, oltre che odioso, che si debba sempre seguire la strada più semplice e conveniente...penalizzare l'esercito delle buste paga! E non solo in termini economici, ma pure nei loro diritti! 
L'abolizione dell'articolo 18 doveva aprire le porte alle fabbriche straniere e, visto l'insuccesso, si continua nella distruzione delle tutele. Chissà se raggiungendo un certo grado di  cinesizzazione qualche azienda straniera avrà voglia di venirci  a sfruttare! 
Ichino, come la politica attuale, ha la priorità del suo personale successo...e della gente "non gliene può fregar de meno"!
Ritenere Ichino di sinistra...anche questo è questione di prospettiva!

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