domenica 26 febbraio 2012

Due "ciaccole"al bar - 3

"Buon giorno, ragazzi"
"Buon giorno, dottore". Sempre insieme e sempre allo stesso strategico tavolo, per vedere chi entra.
"Come al solito, sempre in postazione di comando".
"Eh si dottore", risponde il vecchio missino, "e meno male che è venuto, perché Luca", rivolto al vecchio comunista, "è quasi una settimana che si porta dietro una cartella con dei documenti da farle vedere".
"Che documenti sono, Luca?" e incuriosito mi avvicino.
Con sguardo di chi la sa lunga, per aver scoperto un segreto, Luca estrae da sotto il giornale una cartellina azzurra e, prima di aprirla ci tiene a raccontarmi che sono articoli che gli ha stampato il nipote. "Siccome è uno che sta sempre sul computer, tempo fa mi disse che leggeva gli articoli di uno di Thiene. Ora, siccome conosco tante persone di quella cittadina, gli chiesi chi era. Una settimana fa mi ha portato alcuni articoli e il nome con la foto". Mentre parla apre la cartellina per estrarre dei fogli. Sono alcuni miei post. "Mi piacciono molto dottore, tanto che gli ho chiesto di stamparmeli sempre. Mi piacciono perché mi sembra di sentirla parlare al bar ". 
Per nascondere l'imbarazzo gli dico se non ha cose più interessanti da fare, ma non nascondo che la cosa mi ha commosso. Forse anche il modo per come ha catalogato  i fogli: ogni post in una busta trasparente, entro la quale si intravede un foglio scritto a mano, che poi mi spiega che sono appunti per gli incontri che è solito fare con altri "vecciotti".
"Sarei veramente felice se una sera venisse anche lei ad uno di questi incontri. Mi piacerebbe che parlasse del lavoro, delle pensioni, dei giovani e del loro futuro. Sa, tutti abbiamo dei nipoti e la preoccupazione è tanta! ".
"Basterebbe che leggesse un suo articolo, di quelli che Luca ha nella cartella", disse Matteo, il leghista tutto d'un pezzo. Li avevano letti insieme!
Li conosco da tempo, i miei vecchi rompiballe, ma, infondo, non conosco niente di loro! Non conosco le loro storie e le loro vite. 
"Scusate, ma dove vi incontrate e chi sono gli altri 'vecciotti'? ".
Lucio, uno dei due ex-democristiani, mi spiega che una volta al mese organizzano a casa di un loro amico, che è molto grande, un incontro con tutti i loro amici e parlano "di cose serie. Però, non manca il vino e la soppressa!".
Ripensavo alla lettera che diciannove giovani avevano inviato al premier per accelerare le riforme del lavoro e che ritenevano che i loro genitori vivessero nella "bambagia delle tutele", e che cosa avrebbero pensato a vedere questi rompiballe, longevi, impegnati "vecciotti" a bere e mangiare e "parlare di cose serie",  come lavoro, pensione e futuro e dei loro nipoti. Dopo una vita di lavoro, il loro lusso era bere un bicchiere di vino , con una fetta di soppressa e pensare ai nipoti...che fortuna essere tutelati!
"Verrò Luca, sicuro! Ma adesso torno a lavorare...altrimenti chi vi paga la pensione?"
"Dottore?"
"Si, Luca?"
"Si ricorda del vecchio a cui strinse la mano nel post La busta paga?"
"Si, perché?"
"Stringendola a lui è come se l'avesse stretta anche a noi! Non molli mai!"
"Non mollo, Luca... non mollo!"
Terribili e amabili vecchietti. Spero solo di festeggiarvi i cento anni e, nel frattempo, godetevi la meritata "bambagia delle tutele".









2 commenti:

  1. Caro Idelbo,
    a me sembra che il vero problema è che certi discorsi li ascoltino solo quelli che non avrebbero bisogno di ascoltarli. Spero di sbagliare. Comunque anche io le dico - come Luca - con affetto: "Non molli!".
    W

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    1. Caro prof. Woland,
      sembra proprio che sia così...purtroppo...
      C' è un grande lavoro da fare e non è il tempo di fermarsi!
      Cordialmente
      Idelbo

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