mercoledì 9 novembre 2011

E' difficile essere uomini

Molti anni fa Sigmund Freud, nella sua opera Il disagio della civiltà,  scriveva: " L'uomo civile ha barattato una parte della sua possibilità di felicità per un po' di sicurezza". Oggi, forse, se vedesse i poveri e i precari, non parlerebbe di baratto, perché non è data loro né la felicità e né, tanto meno, la sicurezza.
L'economia, toltasi le catene della politica, e sempre più globalizzata, produce sempre maggiori differenze di ricchezza e di reddito fra i più poveri e i più ricchi, emarginando ampie fette di popolazione, costringendole a vivere in povertà, miseria e indigenza.
Soprattutto, come ci ricorda Zygmunt Bauman, non si preoccupa di espellerle, in maniera permanente,  da quello che viene ritenuto dalla società "un lavoro economicamente razionale e socialmente utile, e in questo modo rese economicamente e socialmente ridondanti".
I precari, come ci fa notare Daniel Cohen, sperimentano l'esperienza dello "sradicamento" più volte lungo la loro vita e difficilmente viene loro concesso un contesto in cui "ri-radicarsi" e tutto ciò fa parte di un terribile gioco nel quale le persone sono obbligate a rimanere sempre in corsa, a non avere mai requie, a non avere mai la soddisfazione di arrivare o di avere la soddisfazione di raggiungere la destinazione. Rimanere per la strada diventa lo stile di vita permanente degli "individui (ormai cronicamente) sradicati".
Quando un uomo d'affari, abituato a prendere cento, per disgrazia riceve novantacinque, non dice di aver guadagnato novantacinque, ma si lamenta di aver perso cinque e non ha importanza se la bramosia di recuperare i cinque persi si mettono senza stipendio o si impoveriscono altre persone. L'importante, questo lo esige l'economia, è che i conti tornino. 
Un'economia libera da vincoli non bada a come sono distribuite le ricchezze...l'importante è che la somma finale torni: a pochissimi toccherà molto, a tantissimi poco e agli altri solo le lacrime per piangere. 
Scriveva Kant: "Se vi è una scienza di cui l'uomo ha bisogno, essa è quella [...] dalla quale può imparare che cosa si deve fare per essere uomini".



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