mercoledì 28 maggio 2014

Sangue e vergogna

Sangue e vergogna

Un colpo,
la testa scuote
e ancora pugni,
violenti e laceranti ,
che l’ abitudine
non lenisce,
sul corpo non più mio.
Tranquillo babbo,
e pure tu, mamma,
per la famiglia
i figli
e l’onore
laveremo insieme
la vergogna.
Riuscirò col tempo
a nascondermi,
a raccontar bugie,
a truccare le violenze,
a ridere sul dolore,
e col cuore lacerato,
perché nessun sappia,
sarò massaia
e pulirò il mio sangue.
Scusa babbo
se sogno di morire
con la speranza
di essere amata,
come figlia
e come madre;
scusa mamma se,
come moglie,
non m’importa.
(Idelbo)


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