domenica 22 luglio 2012

Ragionare da "sinistra"

Renato Fontana, su Rassegna.it, scrive: "L'economia di mercato ha geneticamente bisogno di una quota di sottosviluppo e di povertà per poter funzionare al meglio. Essa esprime attraverso la pacifica e stupefacente verità che il sistema non consente a tutti di trovare un posto di lavoro; una quota perciò risulta eccedente, come si dice oggi, in esubero; cioè inutile ai fini di un'allocazione pubblica nel sistema produttivo e sociale. Costoro non hanno diritto a nessun riconoscimento collettivo, se non quello di disoccupati".


Sarà difficile per qualsiasi governo, partito o coalizione di partiti uscire dalla crisi se nei loro programmi  non porranno le persone al centro del loro interesse. Con la paura e la sfiducia non avranno nessun margine di possibilità. 
Considerato che il Pd risulta essere il maggior partito e visto che ancora oggi arranca nella ricerca di una sua identità, tanto da cercare alleanze assurde, gli ricordiamo un passo del programma social-democratico svedese del 2004: "Ogni persona, a un certo punto, diventa fragile. Abbiamo bisogno l'uno dell'altro. Viviamo le nostre vite qui e adesso, assieme agli altri, esposti al cambiamento. Saremo tutti più ricchi se a tutti noi sarà permesso di partecipare e nessuno sarà escluso. Saremo tutti più forti se c'è sicurezza per tutti e non solo per pochi".
Semplice e chiaro...ma bisogna ragionare da "sinistra"!!

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