lunedì 9 luglio 2012

Comunque sia, senatore Ichino, noi la ascoltiamo!

Questa sera il post doveva essere una lettera al segretario del Pd, Pierluigi Bersani, ma dopo aver letto il post de iMille, Prima D'Antona e Biagi, ora Ichino. Il cancro che divora la cultura di sinistra va fermato, si è ritenuto giusto e doveroso dedicare il post al senatore Pietro Ichino.
Chi ci segue sa molto bene quale sia la notevole distanza che ci separa dal senatore, ma conoscendo le minacce a cui è sottoposto quotidianamente, è oltremodo fuori luogo (stupido?) aggiungerne delle altre. Un conto è la dialettica e un altra è la minaccia o la "comprensione" di chi della violenza ne fa cultura.

Per quanto agli opposti, non si ritiene Ichino un vorace lupo in grado di "divorare la cultura della sinistra" perché gli si riconoscerebbero poteri e capacità oltre ogni misura e così smisurati da "annientare ogni speranza di dissenso". Ci mancherebbe! Per quanto non si concordi né con Ichino  né con le scelte del segretario del Pd, sarebbe oltremodo sciocco non riconoscere che all'interno del partito, che frequentemente si attacca con il blog, non ci siano onorevoli che dissentono e che ci sono "abbastanza" vicini. 
Un conto è il confronto e altra cosa è lo scontro; le persone civili parlano e non minacciano né, tanto meno, sparano Per quanto poco ci sia concesso nel decidere chi ci deve rappresentare, abbiamo sempre la   possibilità democratica di abbandonare il partito a cui fa riferimento il senatore e, per quanto possa sembrare banale, è una scelta che non si può ignorare. 
E' disumano che un uomo debba vivere una vita con la scorta o subisca quotidiane minacce di "essere abbattuto o fermato", solo perché liberamente e democraticamente presenta un suo progetto. Con quale diritto e in base a quale legge divina qualcuno può erigersi a giudice e giustiziere! Fino a quando esisteranno la democrazia e la libertà (e per queste abiurerei anche la sinistra!) milioni di italiani potranno votare i Berlusconi che vorranno; Ichino e i  "riformisti" del Pd potranno dire che "per fortuna la sinistra che affronta il problema (del lavoro) con i catechismi e i cordoni sanitari non è più dominante"; altresì la sinistra "non più dominante" potrà ricordare al Pd e a Ichino che, a suo tempo, perfino D'Antona ammise che di flessibilità in Italia ce n'era anche troppa!
Questo blog, compreso chi scrive, non ha dato nessuna delega di rappresentanza alle Nuove Br e ai violenti, per i quali l'unica ragione è la pistola e le parole sono pugni, ma lotta quotidianamente per portare avanti le proprie idee. 
Una volta, un vecchio pensionato, disse che il Paese è  come una famiglia e non può un padre chiedere sacrifici ai figli e lui sperperare i soldi in vestiti, prostitute e giochi. Un esempio banale, ma se si chiede ai lavoratori di stringere la cinghia, sarebbe equo che anche i ricchi lo facessero e, soprattutto, i politici. Basterebbe questa banalità, ad esempio, per stemperare il senso di iniquità che serpeggia fra la gente! E questa non è un'altra storia, ma è uno dei segnali per cui molto spesso si leggono commenti violenti, sicuramente da condannare, ma che rendono conto di una certa situazione da non sottovalutare.
Comunque sia, senatore Ichino, noi la ascoltiamo!









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