martedì 2 dicembre 2014

Renzi e i nuovi eroi

Ogni tempo e ogni persona ha i propri eroi ed è giusto che anche il nostro giovane Presidente del Consiglio li abbia: gli imprenditori.
Uomini coraggiosi che decidono di rimanere, investire e lavorare in un paese anormale, gestito da una politica corrotta, cialtrona e assoggettata alla finanza e capace di ubbidire solo a chi ha la visione di un mondo governato da pochi ricchi che abbiano la possibilità di gestire milioni di strumenti adibiti alla loro ricchezza.
Sia chiaro e lo voglio ribadire, sono convinto che la maggioranza degli imprenditori siano persone normali, oneste e che vogliano fare impresa, ma non capisco che chi è al governo li chiami eroi, quando questi imprenditori combattono ogni giorno contro una politica che li spolpa con le tasse, che non crea servizi di supporto al fare impresa, che non ha una politica industriale degna di un paese civile, che non riesce a contenere l'economia illegale e ritiene l'economia sommersa quasi un bene accessorio alla crisi! E' indubbio però che ci sono anche molti imprenditori disonesti su cui dover fare affidamento, che a  loro volta ingurgitano anche gli onesti, se vogliono sopravvivere, alimentando con i politici una corruzione di 80 miliardi di euro. Sta di fatto, comunque, che molti di questi eroi non hanno esitato a delocalizzare per poter sfruttare a proprio vantaggio lavoratori di paesi che non avevano nessun diritto da accampare o usufruendo di governi compiacenti nel far sfruttare condizioni disumane di lavoro. Certo è che il momento non aiuta a sottilizzare su chi sia eroe o meno, quindi perché fare leggi o decreti per obbligare i nuovi eroi a riportare in Italia i soldi nascosti nei paradisi fiscali? Perché rompergli le scatole per perseguirli a non evadere? In fondo solo quest'ultima voce oscilla intorno ai 180 miliardi di euro!
Quindi una domanda sorge spontanea: “Ma se questi sono gli eroi, chi sono i cattivi da combattere?”. Ovvio, i lavoratori!
Se agli eroi vengono concessi diritti per depredare il paese, per arricchirsi in modo sfrenato e sfruttare legittimamente, è evidente che la battaglia deve concentrarsi sui piranha che difendono il diritto al lavoro; sui disfattisti e perditempo che pretendono il diritto allo sciopero o, addirittura, che “esigono” una vita dignitosa.
Non ci possono essere eroi contrapposti, quindi se l'eroe è chi ruba, il derubato è il cattivo di turno, perciò per far combaciare le due metà ai lavoratori è necessario togliere ogni diritto e distruggere il mito dei miti: l'art.18!
Per far ripartire il paese è determinante che gli eroi vincano e che il loro capo, il presidente di Confindustria, dichiari che finalmente il "Job Act ci soddisfa moltissimo”. E' necessario che i sindacati, per anni asserragliati a difendere i loro privilegi, o si prostituiscano al padrone di turno o, per avere ancora diritto a sopravvivere, tentino un timido e riverente dissenso...e Landini, si metta il cuore in pace, è un eroe fuori tempo!
Per uno come me, che ha sempre parteggiato per gli indiani contro le giacche blu (chissà se Salvini mi vorrà un po' di bene!) e che ha sistematicamente perso, gli eroi sono i disoccupati, i giovani senza lavoro, i capi famiglia a cui è stata tolta la dignità di mantenerla e i poveri...e purtroppo riconosco che gli anni non mi hanno insegnato a vivere e vincere! Ma questa è la vita e fino a quando la rassegnazione o il pericolo del meno peggio condizionano le scelte di chi subisce quotidianamente la politica-melma, non rimane che aspettare una nuova presa di coscienza; non rimane che scrivere e denunciare, nella speranza che i giovani (ma anche i meno giovani!) rinuncino a porre la loro volontà nelle mani dei maghi dell'ultimo momento e decidano di voler partecipare alla costruzione del loro futuro.
Certo non è impresa facile, considerato il livello di chi fa politica: Renzi, Salvini o Berlusconi? Santanché o Moretti? Picerno o Gelmini? Titani della peggior politica di destra, nel cui ventaglio è compreso tutto ciò che c'è di peggio: chi ritiene che tutto si possa comprare, mercificando pure l'anima; che l'estetica è preminente all'etica; che per un voto in più è giustificato scatenare i più bassi istinti. La scelta rimane comunque a destra oppure a destra!
Visto che ho sempre parteggiato per i perdenti,  da tempo ho lasciato il Pd, che pur di raccogliere voti e vincere si è regalato alla destra, copiando il peggior Berlusconi nel suo leader, tanto che Sacconi può dire “Il mio progetto attuato dal Pd”! Ma c'è una cosa che non sopporto, la falsità e l'ipocrisia.
Non sopporto Cuperlo, che non vuole fare il rappresentante della minoranza di sinistra in un partito di destra e rimane al suo posto a prendersi lo stipendio; non sopporto Civati, che fa finta di minacciare e rimane al suo posto a prendersi lo stipendio; non sopporto Bersani che non lascia “la casa” ma promette battaglia, tanto si prende lo stipendio; non sopporto Fassina, che tra una sparata e l'altra, rimane a prendersi lo stipendio. E i lavoratori cattivi attendono e soffrono che loro decidano e si riempiano le tasche.
Certo però dovrò rivedere le mie convinzioni perché non solo ho sempre sbagliato da che parte stare, ma sono sempre stato convinto che per gestire la "cosa pubblica" più che santi, maghi o eroi sarebbero bastate persone normali e un po' oneste...perdente e utopistico!





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