martedì 30 dicembre 2014

Un 2015 all'insegna della consapevolezza

Ho ascoltato il discorso di fine anno del Presidente del Consiglio, che pareva più un messaggio promozionale, e tra i tanti slogan mi ha colpito quando si è paragonato ad Al Pacino, nel film “Ogni maledetta domenica”, sentendosi l'allenatore di un Paese spento e privo di ambizione. E' indubbio che la recitazione l'accomuna all'attore americano, ma ad un livello qualitativo veramente imbarazzante. Alla mediocrità e all'arroganza da oggi uniremo pure la presunzione...soprattutto quella di voler impunemente prendere in giro le persone. E' talmente indecente sentirlo parlare...che pensare di credergli diventa un'oscenità!



Mi prendo la libertà di riportare un passo del discorso motivazionale di Al Pacino, tanto caro al giovane fiorentino, e lo voglio dedicare ai giovani messi all'angolo, ai lavoratori occupati e disoccupati e a tutte le persone che lottano ogni giorno per “vivere” o “sopravvivere”...a quelli che Renzi non considera eroi:

“...sapete con il tempo, con l'età, tante cose ci vengono tolte, ma questo fa parte della vita. Però tu lo impari solo quando quelle cose le cominci a perdere e scopri che la vita è un gioco di centimetri, e così è il football. Perché in entrambi questi giochi, la vita e il football, il margine di errore è ridottissimo. Capitelo. Mezzo passo fatto un po' in anticipo o in ritardo e voi non ce la fate, mezzo secondo troppo veloci o troppo lenti e mancate la presa. Ma i centimetri che ci servono, sono dappertutto, sono intorno a noi, ce ne sono in ogni break della partita, ad ogni minuto, ad ogni secondo. In questa squadra si combatte per un centimetro, in questa squadra massacriamo di fatica noi stessi e tutti quelli intorno a noi per un centimetro, ci difendiamo con le unghie e con i denti per un centimetro, perché sappiamo che quando andremo a sommare tutti quei centimetri il totale allora farà la differenza tra la vittoria e la sconfitta, la differenza fra vivere e morire. E voglio dirvi una cosa: in ogni scontro è colui il quale è disposto a morire che guadagnerà un centimetro, e io so che se potrò avere un'esistenza appagante sarà perché sono disposto ancora a battermi e a morire per quel centimetro. La nostra vita è tutta lì, in questo consiste. In quei 10 centimetri davanti alla faccia, ma io non posso obbligarvi a lottare. Dovete guardare il compagno che avete accanto, guardarlo negli occhi, io scommetto che ci vedrete un uomo determinato a guadagnare terreno con voi, che ci vedrete un uomo che si sacrificherà volentieri per questa squadra, consapevole del fatto che quando sarà il momento voi farete lo stesso per lui. Questo è essere una squadra signori miei. Perciò o noi risorgiamo adesso come collettivo, o saremo annientati individualmente”.

Domani, a mezzanotte, brinderò per il risveglio dei tanti illusi renziani e perché i lavoratori ritrovino la voglia di lottare; alzerò il calice perché i giovani, dopo aver analizzato o provato il “sistema danese”, tanto caro a Ichino, aprano gli occhi e facciano sentire la loro voce. Quindi, per non correre rischi, romperò il bicchiere e lo dedicherò al Pd, per la demenza dimostrata; alle micro-cellulle di sinistra, divise e rancorose che, mentre si dilungano nei loro ritiri di crescita spirituale, danno via libera a figuri di ogni genere, ingurgitando dosi massicce di viagra per eccitarsi ai risultati ottenuti dai loro “compagni” greci e spagnoli; e guai dimenticarmi  di Vendola, sempre più poeta e sempre meno politico.

Se per il giovane premier il 2015 dovrà essere all'insegna del “ritmo” per me, per noi, dovrà essere all'insegna della “consapevolezza”...che niente è impossibile!




BUON ANNO A TUTTI VOI!

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