martedì 15 novembre 2011

Un po' di sole sul lavoro!

E' stato formato il nuovo governo e il nuovo ministro del lavoro, con delega delle Pari opportunità, è Elsa Fornero. Professore ordinario di Economia e studiosa dei sistemi pensionistici. Sostiene l'estensione del modello contributivo a tutti i lavoratori. Dal 2010 è ai vertici di Intesa Sanpaolo. Al nuovo ministro auguriamo un buon lavoro e ci aspettiamo da lei che sappia ridare dignità al lavoro e ai lavoratori. Siamo consapevoli che non sia possibile fare i miracoli, come, purtroppo, che ci sia bisogno di fare dei sacrifici per portare fuori dalle acque tempestose la barca-Italia, ma è altresì importante che il nuovo ministro sia consapevole che i lavoratori hanno già dato...e daranno ancora, purché ciò serva per un futuro di vita dignitosa per tutti.

domenica 13 novembre 2011

L'utopia del tempo libero

Nel giorno della sua uscita di scena, vogliamo ricordare un'infelice analisi del premier sulla crisi italiana:" Mi sembra che in Italia non ci sia una forte crisi. La vita in Italia è la vita di un paese benestante, i consumi non sono diminuiti, per gli aerei con fatica si riesce a prenotare un posto, i ristoranti sono pieni, i posti di vacanza nei ponti sono iper-prenotati ...". Un'analisi molto simile, nei contenuti e nei paragoni, fatta da Bettino Craxi nel 1983, a margine del primo rapporto redatto dalla Commissione di indagine sui temi della povertà. 
Nicola Amendola e Giovanni Vecchi hanno scritto un interessante articolo, Chi invita i poveri al ristorante?, su La Voce, mettendo in risalto come la "povertà degli italiani non interessa alla classe politica". Un fenomeno non solo di Berlusconi, ma che ha radici lontane e, comunque, comuni alla politica in generale.

mercoledì 9 novembre 2011

Signor Presidente, ha fallito!

Che giornata surreale! Tutti in attesa di vedere che farà il nostro beneamato presidente del consiglio e a leggere tutte le possibili opzioni del futuro. L'Italia sta sprofondando e noi rimaniamo a bocca aperta in attesa che il vecchio premier escogiti una delle sue patetiche trovate, tanto per sopravvivere. Noi continuiamo ad essere convinti che dica il falso quando asserisce di volersi dimettere e che il suo ultimo atto vorrebbe essere quello di mantenere gli impegni presi con la Ue. Noi siamo convinti che il suo obiettivo è l'utilizzo del maxiemendamento (una vera macelleria sociale) per vari motivi: l'ultimo tentativo di far passare leggi o leggine per interesse personale, prima di andarsene; nel caso in cui l'opposizione votasse la legge, si riterrebbe sicuramente il "salvatore" e non crediamo proprio che non lo faccia pesare successivamente; qualora l'opposizione non lo votasse, sicuramente sarebbero degli irresponsabili, da additare alla Nazione e all'Europa.

E' difficile essere uomini

Molti anni fa Sigmund Freud, nella sua opera Il disagio della civiltà,  scriveva: " L'uomo civile ha barattato una parte della sua possibilità di felicità per un po' di sicurezza". Oggi, forse, se vedesse i poveri e i precari, non parlerebbe di baratto, perché non è data loro né la felicità e né, tanto meno, la sicurezza.
L'economia, toltasi le catene della politica, e sempre più globalizzata, produce sempre maggiori differenze di ricchezza e di reddito fra i più poveri e i più ricchi, emarginando ampie fette di popolazione, costringendole a vivere in povertà, miseria e indigenza.

domenica 6 novembre 2011

Etica del lavoro o etica della vita?

Ogni tanto ci piace ripercorrere il pensiero su lavoro e d'intorni dei grandi maestri, come Zygmunt Bauman, verificarne la tragica attualità e dare un modesto suggerimento a leggere libri di elevato valore. L'intento, volutamente non velato, è quello di dire ai giovani, e anche ai meno giovani, come dovrebbe essere strutturata una società in cui dovrebbe regnare la giustizia sociale.
L'intero post non è assolutamente opera nostra, anche se non virgoletteremo le parole dell'autore, e qualora vi fossero anche nostre considerazioni, sono derivate dal suo pensiero, per cui sono solo opera sua, assumendoci la responsabilità di eventuali cattive interpretazioni non ascrivibili all'autore. La parte di testo che andiamo a saccheggiare e sintetizzare è  tratta da  Lavoro, consumismo e nuove povertà, di Zygmunt Bauman.

venerdì 4 novembre 2011

Senza poveri e disoccupati...l'Italia è benestante!

Il Presidente Napolitano dichiara che l'Italia sta attraversando una grave crisi, forse la più grave in assoluto e il nostro premier, nella conferenza stampa a margine del G-20, dichiara: "L'Italia è un paese benestante, i consumi non sono diminuiti, i ristoranti sono pieni, sugli aerei a fatica si trovano posti, e anche le mete delle vacanze sono piene [...] siamo un'economia forte, la terza d'Europa e la settima del mondo, la vita in Italia è quella di un paese benestante".
E' stato obbligato a scrivere una lettera di intenti; gli hanno dato la fiducia perché non avevano alternativa, pena la crisi avrebbe toccato l'intera Europa; è stato quasi commissariato; gli stanno scappando deputati, con il rischio di non avere più la maggioranza; il Paese sta attraversando uno dei maggiori periodi di tensione che noi ricordiamo; non c'è nessun sintomo di crescita e il lavoro è agonizzante; i giovani stanno invecchiando mantenendo la caratteristica tipica dei giovani, la disoccupazione...e Lui, il nostro presidente del Consiglio, offre al mondo intero un suo parametro di ricchezza del Paese.

martedì 1 novembre 2011

Non è indignazione...è rabbia profonda!

Mentre discutiamo quale sia il Pd che vogliamo e chi sia guidarlo; mentre assistiamo allo scontro generazionale, fra giovani e vecchi, e ideologico, fra i giovani stessi; mentre decidiamo chi sarà il giovane migliore, Renzi, Civati, Seracchiani, Gasparotto o chissà chi altro; e mentre gli economisti del Pd, Ichino e Fassina, si contendono quale sia il miglior disegno di legge per garantire il lavoro, l'Istat ci propina ancora dei dati allarmanti : i disoccupati a settembre sono 2 milioni e 80mila, un +3,8% rispetto ad agosto (76mila unità in più); i giovani della fascia di età 15-24 sono saliti dal 28,0% di agosto al 29,3% di settembre. Pure l'Ocse lancia l'allarme sul rischio di recessione dell'occupazione. Quisquiglie, davanti ai problemi di un governo ormai alla canna e un'opposizione che sopravvive con dosi massicce di flebo.