giovedì 9 ottobre 2014

La vera impresa di Renzi

Scrivere un post sulla vittoria di Renzi a proposito della riforma del lavoro la ritengo un'offesa all'intelligenza. Mi limito solo a fare alcune brevissime considerazioni: Renzi dovrebbe essere il segretario di un partito di centro-sinistra; Bersani, pur non concordando e ritenendo di essere ex comunista, esegue i comandamenti della "ditta"; i Giovani Turchi Keynesdem, che cercano il massimo coinvolgimento sociale si chiamano tra loro compagni (senza pudore!), ma le linee guida della "ditta" li uniscono al leader maximo; la maggioranza del Pd è felice della vittoria di Renzi; i giovani del Pd sono felici, almeno  le tutele non le avrà più nessuno (e finalmente l'Italia comincerà a respirare, una volta tolte le sanguisughe protette dall'art.18!), quindi Luigi Grande nel 1956, in Diritto all'ozio, non sbagliava a scrivere: " 'Il lavoro non deve essere sfruttamento d'un uomo ad opera di un altro uomo, che detiene nelle sue mani il capitale e il potere politico' disse il Socialismo. Va bene, ma quando si è dato il capitale in mano allo Stato e lo Stato in mano ai capi "proletari" (ex!), cessa il lavoro di essere sfruttamento di uomini da parte di altri uomini"?
La dedico agli ex comunisti del Pd, Civati compreso, che sbraitano (con tranquillità e calma!) ma restano. A Renzi e "compagni" di merende i complimenti per aver trasformato il Pd in una sorta di figliastro democristiano....questa è stata la vera impresa!

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