lunedì 23 giugno 2014

Senatrice Finocchiaro, lasci a noi il disgusto!

Se fossi Renzi metterei un freno al ministro Maria Elena Boschi, perché ogni volta che apre bocca scatena anche ciò che non dovrebbe scatenare.
Non era necessario che la senatrice Finocchiaro puntualizzasse che sulla porcata dell'immunità per sindaci e senatori il governo fosse a conoscenza, la riprova era stata l'immediata presa di posizione della stessa ministra. Ormai è una consuetudine che si ripete da tempo immemorabile: dare a qualcuno il compito di fare la sparata e poi, nel caso, prendere le distanze. 
Non ho argomenti per dire che la sen. Finocchiaro sia una persona disonesta ma, quanto meno, non da segni di essere molto scaltra, visto che non è la prima volta che si trova in situazioni di grandi imbarazzo a difendere l'indifendibile Pd e che deve correre ai ripari per essere stato il tamburino di quella masnada di persone poco perbene che ci sono nelle due Camere. 
Non ho dubbi che tutti i partiti coinvolti, Lega, FI e Pd, compreso il governo, fossero d'accordo, al di là di ciò che asseriscono i donchisciottiani scudieri Lupi e Scalfarotto, che si limitano a minimizzare,  "infondo parliamo di un singolo emendamento" e cerco anche di comprendere lo sfogo della senatrice del Pd, quando sostiene di essere "disgustata dallo scaricabarile" offerto in questi giorni: nessuno  degli altri partiti sapeva niente!
Però, per quanto cerchi di essere comprensivo, trovo veramente offensivo per i cittadini che il disgusto lo provi Lei, che da anni nuota in quella melma e spesso si trova in imbarazzanti situazioni da dover correre dietro a successive spiegazioni; che subito dopo la scoperta di tangenti e corruzione in opere pubbliche spunti  fuori un emendamento di tale fatta e, soprattutto, dopo aver votato un provvedimento alla Camera, sempre con la Lega, FI sulla Responsabilità Civile dei magistrati...questa, cara senatrice, è molto più disgustosa! 
Mi dispiace rivolgermi a Lei, ma se proprio si deve parlare di disgusto,  provi a mettersi dalla parte dei cittadini, nauseati da una politica sporca, malsana e corrotta e per quanto abbiate cercato di dare un tocco di "nuovo" o di "cambiare verso", siete rimasti uguali...niente di nuovo...tutto  come prima ed è difficile non dare conto di ciò che scrive Giovanni Soriano: "Il periodico rimescolamento della solita melma con del liquame fresco lo chiamano, per obbligo di convenienza, 'votare', e a tale pratica ogni buon cittadino si dedica tutte le volte con una patetica illusorietà da alchimista, convinto com'è di riuscire a ricavare da quest'immonda fanghiglia acque pure e cristalline".
Il disgusto, cara senatrice, è ben altra cosa! Disgustati sono i giovani che non trovano lavoro e sopportano mille persone che pensano solo ai propri interessi; disgustati sono i disoccupati, per i quali non si riesce a trovare un posto di lavoro perché non ci sono i soldi necessari per gli investimenti, poi si scoprono milioni di euro succhiati da corrotti di ogni genere; disgustati sono i cittadini, che devono accollarsi enormi sacrifici per pagare le vostre porcate. 
C'è un brano tratto da Malomondo, di Giovanni Soriano, che se sostituiamo alcuni termini calza perfettamente a proposito del disgusto:
"Quando non ci si sente del tutto a proprio agio nel mondo, ma come estranei anche in casa propria; quando non ci s'intende - non ci si può intendere - con la politica (gli altri) pur parlando la stessa lingua; quando si disprezza sopra ogni cosa proprio ciò su cui la maggioranza pone maggior valore; quando ciò che ci circonda ci appare brutto o imbruttito dalla presenza e dall'intervento dei politici (umano); quando, insomma, i cosiddetti amministratori (propri simili) sembrano appartenere a una specie avversa, diversa dalla propria, e ci si riconosce soltanto raramente con qualche altro essere sperduto nello spazio o nel tempo, non resta che il disgusto - unica vera passione a tenerci ancora legati a questo malo mondo"
Mi creda, senatrice, lei e i suoi colleghi non avete la più pallida idea di cosa sia il disgusto!

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