domenica 9 marzo 2014

La rivoluzione del proprio dovere

Nel libro della genesi (11, 1-9) si racconta del primo atto di ribellione verso Dio, quando gli uomini, che parlavano la stessa lingua e usavano le stesse parole, tentarono di costruire una torre che arrivasse fino al cielo per testimoniare la propria potenza e acquisire i poteri divini.
Dio scese a vedere l'opera e si rese conto che gli uomini avrebbero anche potuto portarla a compimento, quindi punì la loro presunzione disperdendoli per la terra e facendo in modo che parlassero lingue diverse, che non riuscissero più a comprendersi e lasciando incompiuta la torre della ribellione: Babele vuol dire confusione...e indica lo stato di coloro che si mettono contro la volontà di Dio.
Tutto questo sarebbe avvenuto all'alba dei tempi...ma non ricordo che ultimamente il Signore sia sceso di nuovo per un'altra Babele ed allora è inspiegabile lo stato di confusione e di incomprensione che ha colpito il nostro Paese: ladri diventati politici; politici diventati ladri; comici trasformati in tribuni del popolo; prostitute che si camuffano in escort; escort che si trasformano in studentesse; preti che vengono sedotti dai bambini; bugiardi che incantano le genti; le genti che si fanno incantare; vecchi ricchi che si curano del benessere pubblico, il benessere pubblico che se ne frega di essere "pubblico"; cialtroni che vogliono dividere il Paese; il Paese che non sa più capirsi e si fa dividere.
Una "feisbucchiana" amica ha scritto sulla sua pagina: "Bisognerebbe fare una grande rivoluzione: i politici dovrebbero fare i politici; i vigili urbani dovrebbero fare i vigili urbani; i giudici dovrebbero fare i giudici e i preti dovrebbero fare i preti. Sarebbe una grande rivoluzione fare il proprio dovere!"
Parrebbe anche semplice...ma come tornare a parlare la stessa lingua e usare le stesse parole?

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