giovedì 24 luglio 2014

Renzistein e la formula vincente

Se il Pd è un partito veramente strano, la sinistra è stranissima.
Per venti anni ha combattuto Berlusconi, perdendo sempre, anche quando si era illuso di essere riuscito a fermarlo. Il periodo di Prodi è stato fermato da Bertinotti, spianando la strada al signore d'Arcore, ma oggi abbiamo saputo dal comunista Fausto che era "distrutto" dalle feste romane. Da quel periodo il centro sinistra simil destra ha solo racimolato sconfitte umilianti e mai è stato capace di costruire uno straccio di programma. E' forse a causa della sindrome d'Arcore che il Pd ha escogitato un grande progetto per tornare al potere: Renzistein.

Questo giovane rampante sta riuscendo in un'impresa eccezionale: ha capito che per vincere doveva trasformare il PD in una sorta di Pdl e dal patto del Nazareno in poi è stata una marcia trionfale in tal senso. La formula vincente è di una semplicità allarmante [(PD+Pd)xL]. Il problema è che in ogni formula che si rispetti, almeno in politica, è che esiste quasi sempre una variabile (v) e, francamente pare essersela dimenticata. In realtà la formula esatta dovrebbe essere [(PD+Pd)xv]xL e la variabile indica il grado di rincoglionimento delle persone e della sinistra: maggiore è il rincoglionimento più certo sarà il traguardo (il valore di oscilla da 0 a 1, dove zero è la presa di coscienza totale e uno la totale passività).
Se i vecchi del PD (partito democratico) hanno fatto il possibile per distruggere ogni pur minima parvenza di sinistra, i giovani hanno dichiaratamente dimostrato che della sinistra non gliene frega niente...con la sinistra non si vince!
Per non confondere chi legge è bene specificare che sto parlando della sinistra del PD (sempre che ci sia!) e non della sinistra che non c'è che arranca a trovare un'identità di purezza, che è divisa in microcellule affannate a sbranarsi in utopistiche ideologie e tanto stranita da doversi unire sotto un nome straniero per assumere una parvenza di credibilità.
Ma torniamo al nostro Renzistein.
Forte del consenso popolare e ridotti i vecchi gerarchi a comparse o quasi, ha scatenato le sue pasionarie e i giornali e le televisioni vanno a nozze e non importa l'entità delle castronerie dette...chi vuoi che se ne accorga! La gente vuole il "nuovo" ad ogni costo e non importa se è mediocre o  addirittura peggio.
Nell'arco di due o tre giorni la Serrachiani ha dato un esempio molto evidente: dopo l'incontro con il M5S, nel quale il PD ha fatto una pessima figura e Renzi ha dato dimostrazione di arroganza e maleducazione, si è precipitata a dire : "Incontro positivo, spero per tutto il M5S" per poi dichiarare subito dopo: "Berlusconi sempre il benvenuto, ci dà più garanzie di M5S"
La ministra Boschi, tanto per dare un segnale di ciò che papà Silvio vuole dal figliastro, non si esime da mandare segnali in stile pidiellino: "Ora riforma del senato, poi presidenzialismo".
Passano i mesi e Renzistein non fa niente e la gente tace, anzi, pare essere felice se gli scienziati delle statistiche danno il PD in crescita....forse perché davanti alla pochezza del suo leader il ministro Padoan ha promesso che il bonus di 80 euro diventerà permanente? E a niente serve se anche il Sole 24 Ore si comincia a chiedere se il giovane presidente del Consiglio non sia inconcludente o che l'Economist ritenga che stia dando segni di inesperienza, improvvisazione e vacuità. Il cambiamento ad ogni costo!
Difficile non concordare con l'Italia dei Valori quando ritiene una vergogna che Verdini, che dovrebbe essere in un tavolo di tribunale, invece si trova al tavolo delle riforme...che è cambiato con il giovane fiorentino rispetto ai venti anni di Berlusconismo? Il lavoro latita ancora; i giovani sono sempre più disoccupati; migliaia di extracomunitari trattati come schiavi nelle nostre campagne (con buona pace di Salvini e Borghezio!); la produzione  industriale continua nel suo segno meno (fonte Istat)...dov'è il cambiamento?
Infondo, a ben vedere, ciò che accomuna i due grandi partiti intenti ad unirsi e che stanno battendosi per non dare rappresentanza a quelli minori, è la spartizione delle tangenti delle grandi opere...e anche nella corruzione non è cambiato e non cambierà nulla, se il giovane si unisce ad un vecchio che ha tantissimi onorevoli in odore di condanna e il suo partito ha rappresentato, in questi anni, l'immoralità della politica.
Sembra che Berlusconi, durante una cena, abbia detto che la ministra Lorenzin debba la sua nomina al fatto che sia amante di un personaggio di spicco. Al di là che in data non sospetta scrivevo che non capivo per quali meriti fosse stata nominata, mi chiedo anche che ci sia di nuovo e, soprattutto, viste anche altre nomine...ma questo è il nuovo?
Sinceramente sono convinto che ormai siano venti anni, compreso il "nuovo", che la politica sia andata a puttane!


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