lunedì 1 maggio 2017

Buon I° Maggio

Chissà se tra qualche anno sarà ancora la festa dei lavoratori o, nell'onda della rottamazione della sinistra, se verrà trasformata in una sorta di "giornata della liberazione del lavoro di sinistra"!
Un conoscente, parlando del 25 aprile su Facebook, scriveva che la sinistra era divisa anche su questa festa...naturalmente comparando uomini ancora di sinistra con Renzi! Ora, uno può essere renziano fino al midollo, ma ritenere Renzi di sinistra è come dire che Moro era comunista solo perché padre del compromesso storico! 


Il I° Maggio del 2017 sarà anche ricordato per la sconsolante vittoria del venditore fiorentino alle primarie del PD...cioè di quel che rimane del Pd dopo la fuoriuscita dei presunti traditori (una volta la coerenza era una qualità!). Ha preso in giro il Paese, dopo che lo aveva fatto Berlusconi, e gli iscritti al Pd, asfaltati ormai al peggio, hanno reso omaggio al loro carnefice 
(credo che sia da rivisitare in termini di locazione la sindrome di Stoccolma!).
Se questa è la sinistra del futuro e se i sindacati sono quelli che hanno pattuito l'accordo con Alitalia, allora ci sono solo due strade: o accettiamo la fine dei diritti dei lavoratori, oppure, pur consapevoli delle difficoltà, dobbiamo riprendere in mano il nostro destino e tornare a lottare perché ogni persona abbia il diritto di mantenere la propria famiglia grazie al proprio lavoro.
Voglio ricordare questo primo maggio con un piccolo fatto vero, di comune quotidiana arroganza, alla quale non diamo reale valore...fino a quando non diventeranno tante le persone  che saranno toccate.
Un ragazzo, fisicamente imponente, grande lavoratore (forse anche di quelli molto amati dagli imprenditori per la disponibilità a lavorare oltre ogni decenza!) ad un certo punto accusa un forte dolore di schiena. Sta a casa due settimane e già è un vagabondo. Gli viene diagnosticato un serio problema alla schiena e gli vengono assegnate ancora due settimane. Deve essere tassativamente licenziato! L'azienda chiede al proprio medico una visita medica di verifica...il quale, appurato che il problema sussiste, sprona il lavoratore  a rientrare al lavoro...tanto per provare...perché se dichiara l'inabilità a svolgere quel lavoro l'azienda lo licenzierebbe. Il lavoratore, ora diventato una sanguisuga, chiede spiegazioni all'azienda che, per voce del responsabile del Personale, gli risponde seraficamente che loro si devono curare esclusivamente del bene dell'azienda e non del singolo. Un po' la logica dell'Alitalia (che ogni tanto chiede sacrifici ai lavoratori  per la propria incapacità imprenditoriale e senza niente togliere ai privilegi di chi comanda!), del "meglio dieci che cento", "se non così ci sarebbe la chiusura" e mille altre ridicole giustificazioni.
Il problema è che fino a quando il ragazzo ha dato senza risparmiarsi era un gran bel lavoratore...quando il fisico ha ceduto non serviva più...quindi, e per forza, vagabondo e sanguisuga (pensate che voleva far passare il suo problema come malattia professionale!) e non più utile! Dimenticavo un particolare: nella stessa azienda ci sono posti di lavoro che potrebbe svolgere tranquillamente.
Ormai sono quasi alla fine del mio ciclo lavorativo e potrei anche disinteressarmi di queste cose, ma non riesco ad immaginare quale futuro possano avere i nostri giovani se la strada che vogliono imporre è questa; se non si riconosce che non solo il lavoro non è una merce, ma, soprattutto, che il lavoratore non è un utensile!
Festeggeremo ancora in futuro il I° Maggio se non solo ad ogni persona sarà garantito il lavoro, ma soprattutto che questa diventi centrale al lavoro!

BUON I° MAGGIO!

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