mercoledì 20 aprile 2011

STORIA DI UN SABOTAGGIO: la Fiom si affida ai giudici!

Durante un'intervista, Chiamparino se ne uscì con una berlusconiana battuta e cioè che Marchionne, su certe posizioni, fosse molto più a sinistra di lui. Chiaramente tutto è in funzione dell'ottica di partenza, altrimenti si rischia di fare delle facili battute e dell'umorismo di bassa lega (ogni riferimento è puramente casuale!). Siamo certi che volesse intendere che siede alla sua sinistra quando giocano a carte, altrimenti  va a finire che la Bindi è veramente una "brigatista",visto l'atteggiamento da pasionaria che ha avuto nei confronti di Cicchitto, urlandogli "piduista".
 Se la cosa l'avesse detta il ministro Sacconi, onestamente, non avremmo avuto dubbi, considerando che continua a dire che l'atteggiamento della Fiom (Corriere della Sera del 20.04) mette in pericolo il "futuro dell'auto a Torino e in Italia", per poi rimarcare lo sforzo notevole del governo che "ha sin qui operato per accompagnare il necessario consenso della maggioranza dei lavoratori e non resterebbe certo spettatore di fronte al prodursi di una situazione critica". Ci chiediamo quale potrebbe essere il suo "intervento risolutore". Poi si supera con una delle sue battute epiche, tipiche dei colossal americani, quando asserisce: "Gli investimenti sono ormai evidentemente collegati a un sistema di relazioni industriali di tipo cooperativo per cui, se dovesse prevalere la linea del sabotaggio, l'Italia potrebbe dover affrontare una pericolosa deindustrializzazione del settore manifatturiero".
Marchionne forza la mano, minaccia, ricatta, esige, non ritiene doveroso presentare nessun programma di ritrutturazione; la Fiom prepara azioni giudiziarie contro gli accordi separati a Pomigliano e Mirafiori....e gli investimenti vanno in crisi e si parla di sabotaggio. Di cosa hanno paura? Se la Fiom esercita un suo diritto, forse si riferisce alle nuove brigate della Giustizia? Quali sono le relazioni di tipo cooperativo? Sono, per caso, i nuovi ricatti di Fiat nella vertenza exBertone?
Noi non abbiamo le capacità e la preparazione del ministro Sacconi, neppure ci sentiamo così a sinistra come Chiamparino, ma ci piacerebbe sapere da Marchionne cos'è cambiato da quando asseriva che il problema non era il costo del lavoro ad oggi? Le mancate vendite in Italia e in Europa dipendono dalla Fiom, oppure sarebbe il caso di guardare altrove?
E' solo che sono in ballo troppe vite di lavoratori, altrimenti sarebbe un bel gioco lasciarlo lavorare due anni alle sue condizioni, a patto che, come in tutti i giochi, si paghino le scommesse: crescita sui mercati europei; ripristino delle condizioni migliorative al termine dei due anni; nessun aumento degli utili agli azionisti per due anni; nessun incremento del suo compenso e della sua liquidazione nei due anni e attuazione degli investimenti promessi. Se sacrificio deve essere...che lo sia per tutti. Sempre che il suo lo sia!


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